Gli uffici di coordinamento del Mibac restano a Catanzaro e Roccelletta di Borgia

Il Presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno: siamo soddisfatti per l’importante risultato raggiunto. Riconosciute le prerogative che eravamo pronti a difendere in sede legale

catanzaro26\11\2014 – CATANZARO –  “Gli uffici di coordinamento del Mibac restano a Catanzaro e Roccelletta di Borgia. Siamo soddisfatti per l’importante risultato raggiunto. Il decreto del presidente del Consiglio dei Ministri pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, riguardante la riorganizzazione delle strutture periferiche del MIBAC, specifica che nella riorganizzazione degli uffici di coordinamento, il Segretariato Regionale avrà sede nel Capoluogo di regione. Vengono, quindi, riconosciute le prerogative di Catanzaro che saremmo stati pronti a difendere con tutte le azioni necessarie, prima di tutto rivolgendoci al Tar del Lazio impugnando l’eventuale provvedimento legislativo penalizzante”. E’ quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, che ha appreso della decisione del Consiglio dei ministri di non procedere alla paventata modifica dell’articolazione degli uffici dirigenziali di livello non generale del Ministero dei beni, delle attività culturali e del turismo che in una prima stesura prevedeva la soppressione delle sedi di Catanzaro e Roccelletta di Borgia della Direzione Regionale Beni e Attività Culturali, le cui funzioni avrebbero dovuto essere trasferite al nuovo ufficio di Segretariato Regionale del Ministero con sede a Reggio Calabria. “La decisione del Consiglio dei ministri di tenere in considerazione le sacrosante rimostranze della classe dirigente locale, nell’interesse delle nostre comunità, ci riempie di soddisfazione – ha continuato Bruno che nei giorni scorsi aveva scritto al ministro Ministro dei Beni Culturali on. Dario Franceschini e ai deputati e dei senatori eletti in Calabria sollecitando un intervento in merito -. Finalmente si adegua la situazione calabrese a quella del resto del Paese che vede tutte le articolazioni periferiche degli organi dello Stato aver sede nei Capoluoghi di Regione. Il decreto ministeriale per come impostato nella prima stesura, avrebbe compromesso la prospettiva di uno sviluppo delle aree che ospitano da anni quegli uffici e incentrano le proprie prospettive di crescita economica sulla valorizzazione del Patrimonio culturale e la tutela dell’ambiente”. “Il consiglio provinciale di Catanzaro si era espresso contro questo provvedimento con un documento approvato all’unanimità e inviato al ministro competente – ricorda il presidente Bruno – anticipando con forza, in caso di violazione dei diritti della Città Capoluogo di Regione, di essere pronto ad tutte le iniziative più opportune per contrastare il provvedimento e tutelare, in ogni sede, anche impugnando il provvedimento davanti al Tribunale amministrativo regionale del Lazio. Siamo felici – conclude il presidente Bruno – di non dover procedere in tal senso e di cogliere che la mobilitazione unanime della classe dirigente porta risultati concreti nella direzione della difesa delle istanze e delle prerogative del territorio che è chiamata a rappresentare in ogni livello”.

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