Se la situazione in casa Pd non è della migliori, soprattutto a seguito della nuova rottura che si è creata alla Camera – e che probabilmente si riproporrà anche al Senato – a seguito del si registrato a favore del testo della riforma del lavoro, non si può dire che in casa del centrodestra le cose vadano meglio. Nonostante gli appelli all’unità da parte di Silvio Berlusconi e le aperture di Fratelli d’Italia e della Lega nord, il muro viene eretto da quello che, molto probabilmente, è il partito meno consistente e rappresentativo in termini numerici, ma che pure condivide con il Pd la presenza all’interno dell’attuale esecutivo, ovvero il Nuovo centro destra.
Se si dovesse trovare un titolo a questa pagina della storia della politica italiana, potrebbe essere “il delirio di onnipotenza di Angelino Alfano”. Si, perché proprio di questo si tratta. Mentre Forza Italia sta affrontando quella che è senza dubbio la crisi più importante della propria storia dal 1994, Fratelli d’Italia non riesce in alcun modo ad avviare il decollo e il partito guidato dal Ministro dell’Interno sta lentamente e progressivamente scomparendo dallo scenario politico, a poco rilevando la timida resistenza in terra Calabra, la Lega di Salvini è l’unico movimento che registra una crescita importante alla quale si unisce il coraggioso progetto di estendere la propria rete nazionale e federalista anche al Sud.
È lo stesso Berlusconi che, se da un lato, condanna duramente le liti interne a Forza Italia e, soprattutto, le affermazioni esterne, dall’altro, rileva la vittoria del Carroccio. Alfano, invece, si dice “pronto a dare un contributo per la ricostruzione del centrodestra”, ma no a “mettere il centrodestra nelle mani di Salvini”, ipotesi nei confronti della quale si dichiara “totalmente contrario”. Il motivo è che Salvini non rappresenterebbe la destra ma l’estrema destra che critica duramente l’Unione Europea, che vuole tornare alla lire e che si oppone con forza all’immigrazione. Premettendo che questi problemi stanno lentamente diventando i problemi di diversi altri Paesi, dalla Francia all’Inghilterra (che, però, ha mantenuto la propria moneta), passando per Spagna e Grecia, una domanda sorge spontanea: Ma Alfano, proprio lui, e il Nuovo centro destra chi e cosa rappresentano?