Philae, il lander della sonda Rosetta, potrebbe aver rivelato sulla superficie della cometa 67/P Churyumov – Gerasimenko segnali della presenza di molecole organiche.
A dare la notizia è l’Agenzia Spaziale Tedesca (DIR) che ha analizzato i dati preliminari di uno degli strumenti di bordo, il “Cosac” che “annusa” e analizza i gas emessi dalla cometa.
Analisi resa possibile anche dall’uso del martello “Mupus”che è riuscito, con grande difficoltà di intaccare solo di pochi centimetri la superficie del nucleo della cometa, ovvero un blocco di ghiaccio durissimo coperto da alcuni centimetri di polveri e detriti.
Prima di assopirsi all’una e 36 del 15 Novembre sulla cometa 67/P Churymov – Gerasimenko, il lander Philae è riuscito a completare la prima sequenza di esperimenti a bordo, facendo affidamento solo alla batteria primaria, raccogliendo una grande quantità di dati preziosi acquisibili solo attraverso il contatto diretto con la superficie.
Anche “Consert”, il radar sounder a bordo di Rosetta, ha avuto modo di raccogliere molti dati, cercando di misurare la distanza tra orbiter e bander per tre volte, in modo da poter triangolare le misure e restringere notevolmente il campo di ricerca.
Nonostante l’esaurimento della batteria di Philae della batteria di Philae tutti i dati sono stati scaricati correttamente dal team a terra che garantirà il completamento del processo di analisi.
Nel frattempo Rosetta continua a seguire la cometa da una distanza di circa 30 chilometri dalla superficie e così farà fino al prossimo agosto, quando raggiugerà il perielio: per quel periodo secondo gli esperti, ci sono buone possibilità per la ripresa delle attività di Philae.