Deteneva illegalmente armi, munizioni e polvere da sparo nascoste abilmente in un ricovero per animali. Fondamentale l’intervento del pastore tedesco “Gerry”
Alle prime luci del mattino di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Roccella Jonica, congiuntamente a quelli del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, hanno arrestato in flagranza di reato per alterazione, fabbricazione e detenzione di armi e munizioni B. N., allevatore del luogo, sorpreso, nel corso di una perquisizione domiciliare, in possesso di numerose armi e munizioni. In particolare, ben occultati in una struttura rudimentale adibita a ricovero di animali pertinenza dell’abitazione di proprietà del prevenuto, sono stati rinvenuti:
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1 fucile cal. 8 mm avente matricola abrasa;
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2 carabine cal. 8 mm e un 1 fucile, cal. 36 mm, modificati tramite l’inserimento di un percussore nella carcassa e la sostituzione completa della canna con un tubo in ferro cavo, privo di rigature, saldato nella parte della camera di cartuccia;
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1 fucile, cal. 8 mm, fabbricato artigianalmente mediante l’assemblaggio di parti di arma giocattolo, con carcassa e canna in ferro, nonché congegni di sparo costruiti artigianalmente;
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complessive 100 cartucce vario calibro (da 8, 10, 20, 28 e 36 mm.);
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complessivi 310 bossoli di vario calibro;
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2 involucri in cellophane trasparente contenente 64 gr. circa di polvere da sparo;
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2 involucri in cellophane trasparente contenente 157 gr. circa di pallini di piombo;
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una batteria per il caricamento delle cartucce in ottone per calibri 8 e 9;
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1 tubo in ferro della lunghezza di 73 cm, nonché varie parti di armi giocattolo, tra cui 2 calcioli in plastica.
Determinante, per il buon esito dell’operazione, è stato il fiuto di “Gerry”, un pastore tedesco ormai da anni in forza al Nucleo Cinofili di Vibo Valentia che, appena avvicinatosi all’ingresso del rudere, distante circa 30 metri dall’abitazione dell’arrestato, ha segnalato la presenza del piccolo arsenale, nonostante gli ingannevoli, forti odori circostanti. Una volta entrato, si è diretto deciso verso un tramezzo in mattoni, dietro al quale era nascosto un sacco in juta, che subito attirato l’attenzione dei militari dell’Arma che, dopo averlo sollevato, hanno rinvenuto le armi e il munizionamento, successivamente sequestrato. Ora, le armi saranno inviate ai laboratori di balistica del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Messina, per verificare se siano state utilizzate in fatti di sangue/altri reati. L’arrestato, su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica di Locri, Dott. Ezio Arcadi, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Locri, in attesa dell’udienza di convalida.