La vita politica attuala di Forza Italia sembra, ormai, essere ridotta a una serie, indistinta e contorta, di mere dichiarazioni che, piuttosto che preparare validamente il terreno per una rinvigorita e coraggiosa proposta di centrodestra, realmente alternativa a quella della sinistra, sembrano essere espressione di una semplice opera di pura sopravvivenza. È una prospettiva dura da immaginare, soprattutto ove si consideri che lo stesso centrodestra non è stato sconfitto politicamente e neppure culturalmente, ma solo a causa delle indagini giudiziarie condotte negli ultimi anni – che, a tratti, hanno fatto pensare di essere state studiate a tavolino per preparare il terreno ad una sinistra incapace di vincere sul piano della competizione elettorale – nonché da certi eventi che, sul piano internazionale, necessitavano un cambio di rotta in Italia. E cosi, negli ultimi, anni abbiamo assistito a politiche antinazionali, riforme discutibili che hanno lasciato sul campo un mare di disoccupati e di esodati e manovre economiche che non solo non hanno fornito il minimo contributo al superamento della crisi, ma che, addirittura, hanno aggravato i problemi. A ciò si aggiunga il piano di privatizzazioni (leggasi svendite), che non hanno fatto altro che trasformare l’Italia in un boccone prelibato per avvoltoi di ogni genere e categoria, e il gioco è fatto.
Il risultato finale di questo controverso cammino che ha sottratto il nostro Paese alla democrazia , impedendo al popolo di esprimersi, è la vittoria del centrosinistra, anche se – è doveroso ammetterlo – si tratta di un centrosinistra che, in alcune circostanze, ha spostato il proprio baricentro politico sempre più verso il centro. Di sinistra ce n’è tanta in alcuni discutibili settori, come la cultura, la propaganda e l’istruzione (si veda, per l’imminente futuro, l’ideologia gender), ma di destra neppure l’ombra. All’orizzonte non sembra esserci nulla di nuovo. Il cammino della Lega Nord sembra essere quello più convincente, mentre i timidi tentativi di Fratelli d’Italia sembrano doversi scontrare inevitabilmente con i dubbi degli elettori tradizionali che si sono sentiti traditi, in passato, da alcune scelte controverse. Insomma, opposizione e alternativa politica soffrono un periodo di incertezza e di mancanza di reali e convincenti prospettive. Delle contraddizioni e delle lacune del Movimento cinque stelle si è già detto in diverse circostanze.
In quest’ordine di idee si inseriscono i tentativi di Forza Italia di riemergere dal torpore politico in cui è caduto il maggior partito dei moderati e conservatori italiani. L’ultimo annuncio del consigliere politico di Silvio Berlusconi, Giovanni Toti, che continua a ribadire di essere all’opposizione di questo Governo, riguarderebbe una mobilitazione, da svolgersi probabilmente la prossima primavera, per la riduzione delle tasse alle famiglie e per sostenere i pensionati. Il primo passo consisterebbe nella presentazione di una sorta di finanziaria ombra perché, secondo Toti, “questa manovra non aiuterà il Paese ad uscire dalla crisi”.
L’altro pezzo dei moderati italiani, ovvero il Nuovo centro destra, è alle prese con la legge elettorale e, più specificatamente, con la soglia di sbarramento. Considerando i numeri, che definire bassi è un eufemismo, che hanno recentemente caratterizzato il partito di Angelino Alfano, è comprensibile la preoccupazione di rimanere completamente esclusi dal Parlamento alle prossime elezioni, sia perché in Italia un centro politico non esiste praticamente più, sia perché non è detto che si arrivi a un nuovo soggetto unitario del centrodestra, sia perché anche all’interno di una coalizione i rischi non sono pochi. “Io sono per abbassare la soglia di sbarramento all’8%, che risulta troppo penalizzante – ha chiarito il Ministro dell’Interno – e per ripristinare le preferenze individuali”.