«Ieri il Consiglio comunale di Pizzo ha varato il bilancio, chiudendo una vicenda, che, durante la campagna per le primarie, è stata utilizzata da alcuni in maniera strumentale e spregiudicata, nel tentativo di screditare l’operato dell’amministrazione napitina e, quindi, la mia azione come sindaco. Sin da quando assunsi la guida del Comune di Pizzo, due anni e mezzo fa, non ho mai negato le difficoltà finanziarie, determinate dall’enorme mole di debiti e di crediti inesigibili ereditati dalle passate amministrazioni. Una situazione disastrosa che ci ha costretto a scelte difficili ma anche coraggiose, come l’adozione sperimentale del nuovo sistema contabile esclusivamente di cassa (quindi basato solo su fondi effettivamente disponibili e non su entrate presunte), che dal 2015 sarà obbligatorio per tutti gli enti locali. Ebbene, a Pizzo è in vigore già da due anni e ci ha consentito di redigere bilanci trasparenti e veritieri, senza voci di entrata gonfiate. Continuare con i vecchi metodi, cioè scaricando il problema sulle nuove generazioni e su chi verrà dopo ad amministrare, sarebbe stato più comodo, ma abbiamo scelto la strada più virtuosa perché crediamo fortemente nella necessità che si affermi una nuova concezione della politica, matura e capace di assumersi le proprie responsabilità senza inseguire esclusivamente il consenso, infischiandosene delle conseguenze per i cittadini. È la stessa politica che continueremo a promuovere anche a livello regionale, nella convinzione che la strada intrapresa sia quella giusta, l’unica che può portare la Calabria fuori dal tunnel del sottosviluppo economico e sociale».
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