Le logiche e le valutazioni che stanno alla base della decisione del neo sindaco, Giuseppe Falcomatà, in merito alla data e alla presentazione della nuova Giunta, non dovrebbero essere poi cosi recondite. Se sottoposta ad un’analisi attenta, è possibile trarre qualche spunto di riflessione e qualche indicazione su quale sarà il modus operandi del primo cittadino. Sebbene sia ancora troppo presto per esprimere giudizi che, in queste circostanze, rischiano di tramutarsi in facili pregiudizi, la scelta di presentare la Giunta non a Palazzo San Giorgio, ovvero la sede del comune, ma in località Santa Venere, desta qualche interesse in più. Come è noto, i cittadini di questa frazione di Reggio Calabria – al centro di un dibattito politico che va avanti da lungo tempo, perché differenti sono i problemi che necessitano di una soluzione in tempi il più possibile rapidi, nonché di uno stato di noncuranza chiaramente peggiorato a seguito delle recenti vicende che hanno riguardato la città in riva allo stretto – sono stati protagonisti di una forte protesta nei confronti della classe politica, in generale, e della competizione elettorale, in particolare, che si è concretizzata attraverso la consegna simbolica in Prefettura delle proprie tessere elettorali, quasi come a voler precisare e, forse, testimoniare, il proprio dissenso rispetto non solo alla mancata attuazione degli impegni presi, ma anche al peggioramento della situazione generale. Sono due, pertanto, le possibili interpretazioni della scelta operata dal neo sindaco. Mera operazione di marketing politico post voto, e a tali operazioni il Pd ci ha, ormai, abituati, oppure segnale di interessamento rispetto ai problemi di una comunità che, soprattutto, negli ultimi tempi ha sofferto molto e ha continuato a sperare in un radicale cambiamento di rotta? Quale sia la risposta lo dirà soltanto il tempo. Quel che è certo è che non solo i cittadini di Santa Venere, ma anche gli abitanti di tutti i quartieri di Reggio hanno bisogno di una importante boccata d’ossigeno, innanzitutto per mettere in soffitta una stagione commissariale che, oltre a non risolvere nessun problema, ha anche aggravato la situazione complessiva della città, dal centro alle periferie. In quest’ottica si spera, quindi, che il ritorno alla democrazia sortisca, almeno, un ventata di aria nuova. Non è, comunque, detto. Come il metropolitano.it ha avuto modo di sottolineare più volte, la competizione elettorale appena trascorsa ha visto il passaggio da destra a sinistra di diversi soggetti aspiranti al ruolo di consigliere comunale, già candidati o impegnati con la controparte alle ultime elezioni. Per non tacere poi dei casi di parentela. Il vice sindaco, ad esempio, dovrebbe essere Saverio Anghelone, figlio di Paolo Anghelone, in precedenza assessore delle giunte guidate, rispettivamente, da Giuseppe Raffa e Demetrio Arena. L’appuntamento, quindi, è domani mattina, alle ore 9:30, presso la piazza di Santa Venere.