Le violenze compiute dall’Isis non sembrano arrestarsi, minacciandone anzi sempre di nuove infatti l’Isis ha da poco annunciato che il Califfato islamico sarà istituito in Sinai e che questa mossa sarà “il primo passo sulla strada dell’invasione di Gerusalemme”. Lo Stato islamico torna poi a scagliarsi contro le forze dell’ordine egiziane, vittime della strage del 24 ottobre, invitando i jihadisti della regione a “distruggere i check-point e i commissariati di polizia”, ad aggredire “le loro adunate e a dimostrare al mondo che bisogna imporre la legge di Dio”. Intanto sul fronte siriano otto miliziani anti-regime sono stati decapitati dai jihadisti nell’est del Paese, come riferisce l’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) precisando che il crimine è avvenuto ad Albukamal, al confine con l’Iraq ed i cadaveri degli otto sono stati poi crocifissi, anch’essa una barbara pratica a cui i jihadisti ci hanno abituato, invece nei giorni scorsi avevano ucciso e decapitato tre uomini, accusati di collaborare col regime di Damasco, esponendo i loro corpi vicino a un giardino pubblico.