Berlusconi, altri due nodi da sciogliere: tasse e moneta unica

berlusconiIl percorso intrapreso da Silvio Berlusconi, che dovrebbe portare come approdo finale alla ricostituzione, in primo luogo, del fronte dei moderati e dei conservatori, e, in secondo luogo, della coalizione del centrodestra, inizia con due messaggi importanti lanciati dall’ex cavaliere. Il primo allude direttamente alla forte critica espressa nei confronti della politica economica decisa dal Premier, Matteo Renzi, e dalla compagine governativa, ormai ampiamente sconfessata dal leader di Forza Italia, eccetto alcuni punti in merito ai quali vi è condivisione di vedute. Ci va giù duro Silvio Berlusconi quando ammette che l’attuale Governo con una mano dà e con l’altra prende. Secondo lui, infatti, sarebbe in arrivo sulle famiglie un nuovo aumento della carico fiscale, che ha già colpito casa e risparmio, giacché “il governo Renzi ha applicato una patrimoniale nascosta ai danni della classe media”. DICHIARAZIONE DEI REDDITIAggiunge, inoltre, che i tagli previsti a carico delle Regioni e dei Comuni non faranno altro che aggravare la situazione, generando il rischio concreto di conseguenti aumenti delle aliquote locali e della riduzione dei servizi.

Una situazione complessa, quella socio-economica italia, che, secondo qualcuno (Lega Nord e Fratelli d’Italia) in testa non potrà in alcun modo essere risolta senza passare da una tappa fondamentale: l’uscia dall’euro e, dunque, dal farraginoso e pericoloso sistema monetario e finanziario europeo. E siamo al secondo messaggio. Il punto di vista di Berlusconi sulla questione, in effetti, sembra essere parzialmente diverso. Sebbene l’ex cavaliere non escluda a priori l’ipotesi di uscire dall’euro, assume, tuttavia, una posizione differente. euro2Alle tesi dei cosiddetti euroscettici, che vorrebbero avere meno ingerenze europee e rafforzare le autonomie, contrappone la tesi di una rafforzamento dell istituzioni europee e, in particolare, della Banca centrale europea. Cosi si legge in un post pubblicato su facebook:

“Solo se si verificheranno tre condizioni l’Italia potrà restare nell’euro. Diversamente, sarà la realta’ stessa della nostra economia che ci costringerà a riprenderci la nostra sovranità monetaria. Le tre condizioni necessarie sono: la Bce deve fare la banca centrale e garantire i debiti sovrani degli stati dell’euro, stampando moneta, se necessario; l’euro deve tornare alla parità col dollaro; la Bce deve immettere nell’economia ingenti quantità di liquidità come hanno fatto e fanno Stati Uniti, Giappone e Cina. Il nostro governo deve assolutamente pretendere e ottenere un cambiamento della politica monetaria dell’Unione europea. E per convincere gli euro burocrati e la Merkel, queste richieste dovranno venire da tutti i paesi del Mediterraneo insieme. Solo così ci potrà essere qualche speranza di ottenerle”.

Non resta che attendere i prossimi sviluppi per capire meglio se ci sarà (e come caratterizzarà) una possibile evoluzione del centrodestra italiano. Il punto di partenza sta nei contenuti ma, qui, non sono pochi i nodi da sciogliere.

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About the Author: Luigi Iacopino