Al convegno “La scomparsa di persone: una sfida per i Paesi Ue”, tenutosi alla Scuola superiore dell’amministrazione dell’Interno, il Commissario Straordinario del governo per le persone scomparse, prefetto Vittorio Piscitelli, ha presentato la “XI Relazione sulle persone scomparse”. I numeri sono molto drammatici, in Italia risulta che sono 29.763 le persone scomparse al 30 giugno 2014, 558 in più rispetto al 31 dicembre dello scorso anno. Il commissario straordinario ha rilevato che “è un fenomeno non solo italiano, in altri Paesi le cifre sono ancora più allarmanti. Si registra un fortissimo aumento dei numeri negli ultimi due anni e occorre alzare il livello di guardia”. Infatti negli ultimi due anni sono oltre 23.000 le denunce di scomparsa registrate. Alcuni dettagli: solo nel 2012 sono scomparse in media due donne al giorno, mentre gli scomparsi ultra sessantacinquenni malati di Alzheimer sono 1.600. Complessivamente gli scomparsi sono 19.947 stranieri e 9.816 italiani, di cui un terzo sono donne. Le regioni dove risulta il fenomeno più ricorrente sono Lazio (6.766), Sicilia (3.900), Lombardia(3.680), Campania (3.146) e Puglia (2.475). Dai dati un altro fenomeno che emerge è quello dei cadaveri senza nome. Sempre alla data del 30 giugno 2014 ci sono 1.283 corpi non ancora identificati nei vari obitori italiani, di cui molti corpi sono rappresentati dai migranti annegati. Il ministro Angelino Alfano, intervenuto al convegno, ha espresso: “Un fenomeno drammatico e doloroso che suscita allarme sociale. Dietro ognuno di quei numeri c’è una persona che non si trova ed il pianto dei familiari disperati”, ed ha sottolineato la tendenza in crescita per quanto riguarda i ritrovamenti: su 140 mila denunce di scomparsa dal 1994, sono state recuperate le tracce di 110 mila persone.