Si è tenuta oggi la conferenza di presentazione del quarto quaderno del Grande Imbroglio. L’esposizione in esame degli avvocati Saveria Cusumano, Oreste Romeo e Demetrio Laganà, ha avuto come oggetto il Modello Reggio, o meglio il modello di “gestione” del Centro destra in antitesi a quello che venne usato precedentemente dal centro sinistra. L’avvocato Cusumano ha fatto una breve premessa durante la quale ha specificato che quanto oggi documentato ed esposto con tanto di slide e proiettore, vuole essere uno stimolo per i cittadini, i giornalisti e tutti coloro che tengono alla “cosa” pubblica ed alla verità, in modo che questi si interessino veramente ai fatti approfondendo argomenti che da sempre venivano esposti solo in una direzione. L’avvocato Romeo ha quindi dettagliatamente dimostrato le enormi differenze trai due modelli. Con l’ausilio di grafici e dati alla mano, ha messo in luce i vari passaggi dei due modelli con i costi di entrambi, (molti minori quelli del modello di centro destra) e le stranezze riguardo l’assegnazione ad alcune ditte private con addirittura la modifica dello statuto comunale nel caso del modello di centro sinistra. Presto il contenuto di quelle slide sarà stampato così come è stato già fatto per il quaderni precedenti e sarà di dominio pubblico e finalmente tutti potranno comparare con i propri occhi le voci di spesa. Spesso chi fa politica in questa città, è incline a parlare di spesa cercando di puntare il dito su feste e quant’altro di leggero ci fu in quegli anni, ma che fu solo un piccolo corollario alla programmazione e progettazione di una idea di città che rilanciò l’immagine di Reggio Calabria (ai più nota solo per fatti di ‘ndrangheta) in tutta Italia e cercò con diverse iniziative,(passaporto per l’Europa) di far in modo che i nostri giovani viaggiassero economicamente e si rendessero conto di nuove realtà. La chiosa finale è dell’avvocato Laganà, la sua è stata una valutazione prettamente politica. Il modello di Centro-Destra o Modello Reggio ha da sempre ha internalizzato, come ha spiegato nel suo intervento Oreste Romeo, le sue fasi cercando di coinvolgere le altre istituzioni spesso il prefetto di quegli anni e basandosi su tre criteri fondamentali: trasparenza, meritocrazia e legalità, tanto è vero che ci furono circa 13 ricorsi al TAR, che vennero tutti rigettati a testimonianza dell’attenzione alla legalità che veniva data nel modello scopellitiano. I reggini in quegli anni si sono accorti di come era cambiata la città, tant’è che Scopelliti venne rieletto con il 70% dei consensi popolari e subito dopo vinse agevolmente le elezioni regionali. A Reggio Calabria quindi, è innegabile che si era percepito che Peppe lavorava per il bene della città. Tanto che a seguito degli investimenti fatti in quel periodo ai fini della crescita, Reggio venisse preferita ad altre città del nord Italia per essere inclusa tra città Metropolitane.
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