“Si deve legiferare in modo chiaro e inequivocabile. La famiglia è un bene prezioso da salvaguardare ma l’ argomento delle unioni gay va affrontato fuori dagli schemi precostituiti”
“ Centrismo culturale, esaltazioni o distorsioni ideologiche, abuso di potere, a qualsiasi titolo e livello, conservatorismo, autoritarismo, difesa dell’io sono terreni disponibili alla produzione di pregiudizi” citava T. Tentori , durante le lezioni, nell’ormai lontano 1987. Ma ancora di più, falsi modernismi, edulcorati innovatori, propulsori di scontate rivoluzione culturali sono terreni disponibili a facili mercificazioni della vita umana e a generare confusioni ideologiche per accaparrare facili consensi e adesioni di massa soprattutto in una società come quella attuale che vive grandi contraddizioni e massimi estremismi. Dobbiamo avere il coraggio di aiutare le persone a sviluppare pensieri logici e coerenti. La realtà è in continuo cambiamento, lo sviluppo culturale del sistema umano è in continua metamorfosi alla stregua degli altri sviluppi economici, tecnologici, finanziari ecc. Ma si continuano a strumentalizzare terreni quale l’etica, la morale, la dignità umana perché sono i terreni meno “scientificamente” protetti e tutelati, lasciati alla mercé degli improvvisatori di false verità depositate. Oggi stiamo assistendo all’ennesima mancanza di rispetto della dignità umana. Dietro la disputa dei matrimoni gay vi sono persone, storie di vita, nomi, facce, esistenze che stiamo calpestando ora per difendere i gay ora per difendere gli etero–sessuali ….. e dove andranno i nostri giovani, i nostri bambini che devono sviluppare la loro fragile e mutevole psiche in questa confusione? Cosa vogliamo generare ancora? Più schizofrenia di massa, più società malate, società profondamente spaccate, con giovani senza capacità di discernimento dove facciamo loro apparire tutto bianco o tutto nero pur di spuntarla con il nostro pensiero individualista, superegoico , piccolo e misero, pur di vincere la diatriba durante un talkshow o una battaglia politica? Preciso con forza e determinazione la mia posizione sulle questioni di famiglia: la famiglia è tutelata dalla nostra Costituzione, così come i membri presi singolarmente che ne fanno parte, il nostro diritto di famiglia, attualmente anche aggiornato, norma e indica i diritti e i doveri dei genitori e il rapporto tra gli stessi e i figli naturali e legittimi ormai finalmente equiparati. Tutte le amministrazioni devono garantire i servizi necessari per una buona qualità della vita della famiglia e di tutti i suoi componenti, diritto di mantenimento, di aiuti economici, di tutela alla salute, diritto allo studio, alla formazione e vi sono molti professionisti nell’ambito giuridico e del welfare che spendono il loro tempo perché queste cose si realizzino. Non abbiamo bisogno di vademecum, abbiamo bisogno che tutto ciò che già esiste dal punto di vista costituzionale e normativo venga messo in pratica, non abbiamo bisogno di predicatori abbiamo bisogno di buoni amministratori che sappiano di cosa stanno parlando e che non parlino della vita della persone, della vita di Francesca, Michele, Antonio, Giovanni … come numeri elettorali ma che dopo le elezioni abbiano il coraggio e la dignità di guardare queste persone negli occhi e dare loro risposte. Per quanto riguarda la questione dei matrimoni omosessuali io personalmente nel 2010 l’ho affrontato organizzando a Reggio Calabria il primo e unico convegno su “Matrimoni omosessuali tra sentenze e nuovi costumi” “La Corte Costituzionale si è pronunciata rigettando la richiesta, ma la questione resta aperta” in qualità di professionista del settore ho trattato questo argomento con il prof. Trimarchi dell’ Università di Messina in quanto dicevamo proprio che altre unioni si profilano insieme al tradizionale nucleo familiare. A distanza di quattro anni nulla è cambiato a livello di legiferazione, lasciando l’argomento facile preda di benpensanti, politici e cultori dell’associazionismo. L’argomento è serio e riguarda la vita di ciascuno di noi omo- o etero- sessuali perché i cambiamenti culturali riguardano tutti non solo quelli che avanzano i diritti. Usciamo dalla logica che se diamo un nuovo a diritto a qualcuno ci stiamo privando noi di un pezzo del nostro orticello. Questo argomento delle unioni gay va affrontato fuori dagli schemi precostituiti, proprio perché è un nuovo fenomeno sociale. Si deve legiferare, in merito, in modo chiaro e inequivocabile, dobbiamo tutelare queste unioni sotto il profilo della dignità, dell’affettività riconosciuta, dell’aspetto economico-patrimoniale e giuridico ma abbandoniamo l’idea delle equipollenze e non ci perdiamo in false e sterili forzature moralistiche, queste unioni sono altro rispetto al matrimonio inteso dalla Chiesa Cattolica e dalla nostra Costituzione e devono seguire un loro percorso di crescita legislativo autonomo.
Tiziana Catalano candidata lista Reggio Futura