… E fuori nevica!

Quando ci rechiamo al cinema per vedere la trasposizione cinematografica di un’opera teatrale è necessario lasciare dietro di sé ogni tipo di aspettativa, una sorta di rito, una precauzione, un modo del tutto personale per non rimanere delusi. Quando poi ad aspettarti in sala ritrovi Vincenzo Salemme, Nando Paone, Carlo Buccirosso e Maurizio Casagrande, il rituale di tutela si fa ancora più arduo, ancora più interessante.

“…E Fuori Nevica!” è una commedia “amara” di metà anni Novanta scritta, diretta e interpretata da Salemme, affascinato da un’idea di Enzo Iacchetti. Un capolavoro teatrale, c’è poco da obiettare. Un’opera che si fa ricordare e che può tranquillamente vantare una lunga “sfilza” di complimenti da parte della critica.

Un prodotto rimasto nel patrimonio culturale e artistico italiano che va oltre i confini della tradizione napoletana. Salemme non si limita a mantenere l’arte tra il proscenio e le quinte, ma decide di creare le trasposizioni cinematografiche delle commedie teatrali che hanno avuto maggiore attenzione da parte del pubblico, tranne una: “…E Fuori Nevica!”, che resta nel cassetto dedicato al teatro per circa vent’anni.

A meno di 24 ore dall’uscita nelle sale italiane della trasposizione cinematografica, “…E Fuori Nevica!” si ritrova in vetta alla classifica del box office con grande stupore. E se l’operazione, da parte dello spettatore, di lasciare a casa ogni aspettativa è andato a buon fine, ci si rende subito conto di come Salemme, affiancato dal fedelissimo trio Buccirosso-Casagrande-Paone, abbia fatto centro. Sebbene sia difficile dimenticare, per un momento, l’opera teatrale è possibile, invece, accogliere a braccia aperte la novità del film.

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

“…E Fuori Nevica!”, in quanto pellicola, va quindi considerata un prodotto autonomo e dalla propria identità. Tre fratelli (Enzo, Cico e Stefano Righi) si ritrovano a convivere forzatamente per volontà della madre defunta, preoccupata per il figlio Cico, dalla forte fragilità emotiva e psichica, affinché quest’ultimo non venga abbandonato dagli altri due, Enzo e Stefano.

Tra l’ingestibilità grottesca della realtà familiare dovuta a Cico, e le linee narrative della sottotrama che interessano Enzo e Stefano, Salemme pone l’accento sui dettagli, in particolare, sulla forza delle battute e dei “siparietti” di Cico e Stefano – memorabili nell’opera teatrale – e la malleabilità che il mondo del cinema offre.

Ecco che, se proprio si vuol fare un raffronto con il teatro, le pause teatrali che distinguono l’arco temporale tra un quadro e l’altro, una volta traslocate sul grande schermo, diventano terreno fertile per nuovi elementi narrativi come lo sviluppo della relazione con personaggi nuovi, come il fruttivendolo, e aspirante acquirente di casa Righi, Nicola Acunzo, e la bella vicina di casa Margareth Madè. Oppure, come l’entrata in scena, con il volto di Giorgio Panariello, dell’allibratore Giacomo Furia.

Un “atto dovuto al pubblico”, è così che Vincenzo Salemme definisce il suo ultimo film. “…E Fuori Nevica!” si presenta come un’ulteriore occasione per apprezzare il capolavoro teatrale del 1995, senza pretese o giochi di paragone, ma – semplicemente – per lasciarsi sorprendere dalle novità che il film riserva. Finale a sorpresa confezionato da un tocco di swing grazie alla colonna sonora firmata Paolo Belli.

Un regalo, quello di Salemme, che merita un plauso particolare. Un buon modo di unire la passione dell’esilarante commedia nel passato, al desiderio dell’intraprendenza nel presente. “Squadra che vince non si cambia”, e tanto di cappello alla bravura invariata dei compagni di avventura del buon Vincenzo, “non uno sì e l’altro no”. (foto di repertorio)

Ilenia Borgia – Critico Cinematografico

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