Sì ai Big Data nelle statistiche nazionali, ma occorrono garanzie

garanteI Big Data entrano nelle statistiche nazionali. Il Garante ha dato parere favorevole sullo schema di Programma statistico nazionale  2014-2016  Aggiornamento 2015-2016 (Psn), predisposto dall’Istat, che prevede, tra l’altro, la possibilità di utilizzare per la prima volta a fini statistici, seppur in via sperimentale, i Big Data di telefonia mobile. Tale elaborazione statistica ha l’obiettivo di effettuare una stima a livello aggregato dei flussi di mobilità intercomunali delle persone, utile per la programmazione e la gestione dei servizi locali e l’individuazione di opportune misure di Protezione civile. L’Autorità ha però richiesto precise garanzie a tutela degli interessati. I Big Data rappresentano, infatti, un enorme patrimonio informativo e l’utilizzo di queste informazioni comporta specifici rischi per la tutela della riservatezza degli interessati, tenuto conto anche del fatto che, grazie alle nuove tecnologie e alle nuove tecniche di analisi ed elaborazione, interconnessione dei dati, risulta possibile “re-identificare” un interessato attraverso informazioni apparentemente anonime. Il progetto in esame prevede che l’Istat tratti dati relativi al cosiddetto “call detail record” (cdr).  Il cdr è un numero progressivo, assegnato dal gestore telefonico all’utente che effettua la chiamata (in sostituzione del codice fiscale, nome e cognome), al quale vanno aggiunte le informazioni relative al Comune nel quale si trova la cella di effettuazione, la data e l’ora della chiamata. Gli utenti verranno distinti in quattro categorie: residenti stanziali, temporaneamente dimoranti, pendolari giornalieri e visitatori occasionali. Riguardo all’uso di questi dati, su specifica richiesta del Garante, l’Istat ha fornito idonee garanzie sul fatto che presso il gestore siano raccolti solo dati in forma anonima. E’ stato previsto infatti che il gestore assegni un codice ad ogni cdr e che successivamente venga eliminata ogni possibilità di raccordo tra tale codice e gli identificativi originali. E’ emersa, inoltre, l’esigenza di porre particolare attenzione anche alle successive modalità di trattamento dei dati anonimi raccolti dall’Istat presso i gestori telefonici. In particolare, con riferimento al rischio di individuare una unità elementare, derivante dal collegamento dei dati con altri data base in possesso dell’Istat,  il Garante ha specificamente richiesto che vengano oscurate  frequenze di flusso inferiori a tre unità. La raccolta dei dati di telefonia mobile riguarderà al momento  solo la provincia di Pisa e i soli dati del mese di ottobre 2011, e verrà effettuata  a fini di sperimentazione e messa a punto di applicativi per la stima di flussi aggregati. Con riferimento a tale attività, l’Autorità si è riservata, infine, di effettuare specifiche verifiche anche in relazione ai trattamenti svolti dai gestori telefonici.

c.s. – Garante della Privacy

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