Legge di Stabilità, enti locali: tagli oltre i 4 miliardi

taglio-spese-spending-review1La ripresa italiana passa da due tappe importanti: l’attrazione di investimenti stranieri, da un lato, i tagli alla spesa pubblica, dall’altro. Nel mezzo si collocano le riforme, toccate e ritoccate, del Governo Renzi che dovrebbero – il condizionale è d’obbligo – essere necessarie, in primo luogo, a ridurre la pressione fiscale e facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro, in secondo luogo, a snellire l’apparato burocratico e modernizzare un Paese caratterizzato da lungaggini e procedure obsolete. Il tutto condito sempre dalle richieste che provengono dalle istituzioni europee. Qualcosa, tuttavia, sembra cambiare non solo perché la stessa Ue ed istituzioni finanziarie come il Fondo monetario internazionale sembrano rivalutare lo strumento del debito pubblico per incentivare lo sviluppo economico, ma anche perché il tema dell’uscita dall’euro e, quindi, dal sistema monetario e bancario europeo, è tornato prepotentemente sulla scena politica dopo l’annuncio di Beppe Grillo. Nel frattempo però, le prospettive che si stanno venendo a creare a causa della prossima legge di stabilità provocano non pochi mal di pancia agli amministratori locali. Secondo quanto emerso, infatti, i tagli alla spesa pubblica potrebbero colpir pesantemente proprio gli enti locali – soprattutto i comuni – e le regioni, da un minimo di 4 miliardi di euro ad un massimo di 6, sebbene le cifre non siano ancora certe.

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About the Author: Luigi Iacopino