Il primo appuntamento di “Quindici minuti con…”, iniziativa promossa dalla professoressa Marisa Cagliostro nello spazio culturale di via Re Ruggero, 5 per stimolare il dibattito con esperti su temi del nostro territorio, ha visto ieri al tavolo dei relatori Alfonso Picone Chiodo. Scrittore, fotografo e trekker, tra i primi in Calabria ad occuparsi di escursionismo, fondatore di associazioni e cooperative ecoturistiche che hanno contribuito a diffondere in Italia e all’estero le bellezze dell’Aspromonte in particolare, è agronomo presso la facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea. “La montagna e la natura in generale ci educano al limite – afferma Chiodo – quel limite che si può superare grazie ad esperienza, competenza e cura, non con l’arroganza e la presunzione. La città manda messaggi in cui il limite scompare: tutto è possibile, tutto è consentito; noi stessi lottiamo ogni giorno contro il tempo non per guadagnarne a beneficio di una migliore qualità di vita, ma per poter fare di più. Tornare ad un rapporto sano con la natura e la montagna non vuol dire tornare indietro nel tempo ma guardare avanti, progettare il futuro. Nella politica di sviluppo delle aree rurali il sistema dei beni culturali e ambientali costituisce un potenziale capace di sviluppare nuove aree dell’economia. In particolare, la funzione ricreativa che la società contemporanea riconosce ai contesti ambientali integrata con componenti di tipo antropico-culturale, rafforza l’orientamento ecologico del turismo manifestatosi negli anni ’80 come alternativa al turismo di massa, dando origine a nuove forme di turismo che, se opportunamente organizzate, possono rappresentare, per le comunità rurali, fonti di reddito integrativo a quello agricolo e innescare interessanti processi di sviluppo. In Aspromonte giungono circa 5.000 escursionisti l’anno con una stagionalità da marzo a ottobre, senza aver costruito un solo albergo e senza alcuna attenzione da parte degli enti pubblici, che continuano a ragionare di grandi progetti ma finiscono con sprecare risorse. Il turismo naturalistico in Calabria può offrire un’alternativa alla disoccupazione e all’emigrazione oltre che un’occasione formativa.” “Lo sviluppo del territorio passa anche dal recupero ed ottimizzazione delle risorse ambientali e culturali di cui il territorio dispone in abbondanza – dichiara Marisa Cagliostro. La Calabria ha un potenziale di crescita enorme in questa direzione; con progetti piccoli e rispettosi delle comunità rurali si può contribuire a diffonderne lo spirito autentico oltre il perimetro territoriale.” Prossimo appuntamento venerdì 10 alle 18,30 con Enzo Pizzonia.