La Job Act per Alfano

di Carlo Viscardi – Si sta’ arrivando alla “resa dei conti” fra il governo Renzi e i “falchi” interni al suo stesso partito. “Resa dei conti” che si potrà concretizzare oggi, infatti il premier afferma : “Si voterà mercoledì e sono convinto sia naturale che tutti nel Pd votino come sempre accaduto. Ove ci fossero agguati, li affronteremo; si è fatto un lavoro molto serio con il partito, anche modificando la linea iniziale per accogliere alcune critiche. Ma a un certo punto si deve decidere e votare. La direzione Pd ha deciso”. Ma interessante ed importante sono le dichiarazioni rilasciate del Ministro Guardasigilli, nonché segretario NCD, Angelino Alfano che ai microfoni di RTL dichiara: “Ho fortemente spinto perché fosse autorizzata (riferendosi alla fiducia), adesso vedremo se sarà indispensabile usarla, ma io la userei” e prendendo spunto sulla Job Act dichiara : “Questo sull’articolo 18 e sulla riforma del mercato del lavoro e’ un provvedimento che da’ l’imprinting di un certo riformismo spinto al governo ed è uno di quei temi su cui il governo o va avanti perché ottiene la fiducia o casca perché non la ottiene. E’ bene che ciascuno sia chiamato di fronte alla propria responsabilità nei confronti del Paese a dire si’ o no a un provvedimento che inevitabilmente nella storia di questo governo ne marcherà  l’identità”. In merito alla possibilità di poter inserire in busta paga il TFR Alfano fa un’analisi sulle possibilità esponendo le sue idee dichiarando : “Per le grande imprese e’ un conto perché già fanno il versamento all’Inps, per le Pmi c’è il rischio di toglier loro una significativa somma di liquidità quindi si potrebbe dare un pezzo di Tfr ai lavoratori però nel frattempo l’azienda si trova senza la liquidità necessaria per fare investimenti e tutto ciò che serve all’imprenditore per mandare avanti l’azienda. Quindi innanzitutto la nostra idea è di distinguere tra grandi e piccole imprese e in secondo luogo valutare che ci possono essere lavoratori che dicono ‘no, io ce la faccio così, non mi serve mangiare un pezzo di Tfr’, la volontarietà. Quelli a cui non serve possono benissimo non prenderlo e lasciarlo in azienda che proverà a farlo fruttare rendendo più  redditiva l’azienda nella quale il lavoratore stesso opera”; e concludendo l’intervento su RTL sottolinea i punti salienti su cui avrebbe suggerito al premier su cui intervenire : “Con il Presidente del Consiglio non siamo ancora entrati nel vivo del dibattito ma la nostra posizione sara’ questa e sarà una posizione che ritengo di grande ragionevolezza, poi occorrerà che anche il sistema del credito a maggior ragione di fronte a un impegno come questo da parte delle imprese che si troveranno a perdere una significativa quota della loro liquidità sarà bene che le banche diano ancora più una
mano di aiuto alle imprese per rifinanziarle di fronte a questa che è per loro una perdita di liquidità”.alfano-large Di certo fa notare che alle dichiarazioni “populiste” corrisponderebbero delle decisioni che implicherebbero una maggiore liquidità data alle aziende, che oggi le banche non danno, e potrebbe complicare e rendere la vita molto dure agli imprenditori… Ma di certo questo sarà solo l’inizio, se si supererà la fiducia, di un più grande dibattito, dove si vedono in contrapposizione, oltre che le pari sociali, membri interni della stessa maggioranza, o meglio dello stesso partito del premier, e dove la certezza arriva da membri esterni del partito di maggioranza…..

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