ANPE. Il sistema integrato di educazione e istruzione da 0-6 anni

anpe“Il sistema integrato dei servizi educativi per l’infanzia, qualora investa in standard professionali, organizzativi e strutturali  di qualità, potrà  costituire un’occasione straordinaria per promuovere efficaci opportunità di crescita, di conquista di ben-essere per minori, famiglie e comunità sociali di appartenenza, ma anche,  rappresentare un concreto investimento per la promozione  di inclusione e coesione sociale”. E’ quanto riferisce la Presidente ANPE sede regionale Calabria dr.ssa Marcella Russo a seguito dell’audizione dell’ANPE presso la VII Commissione del Senato, in merito alla Proposta di legge n° 1260,  riferita al “Sistema integrato di educazione e istruzione 0-6 anni”. “Un siffatto sistema – prosegue la dr.ssa Russo – potrà  realizzare concretamente i servizi di conciliazione vita-lavoro; garantire che ogni bambino/a possa raggiungere le migliori prospettive di successo scolastico e successivamente d’inserimento professionale; contrastare il tasso di denatalità; ridurre ogni condizione di discriminazione sociale, relazionale, culturale che possa incidere sulle pari opportunità e sull’esigibilità di tutte quelle condizioni che mirino a garantire l’interesse superiore e preminente di ciascun minore; contrastare il dilagare della povertà e dei meccanismi di esclusione sociale; elevare e migliorare la qualità delle risposte ai bisogni educativi, le performances professionali, l’erogazione  stessa dei servizi; accrescere il tasso di occupazione femminile contribuendo così ad elevare il PIL nazionale”. “Nel proprio intervento l’ANPE – afferma la presidente regionale – ha concordato con la VII Commissione la necessità condivisa di  elaborare un testo legislativo che sappia accogliere la richiesta di lavorare in maniera determinata e convergente per ottenere finalmente una legge di riferimento che assuma pienamente il diritto delle bambine e dei bambini alle pari opportunità di apprendimento, ovunque essi vivano, ma all’interno di performances e servizi che elevino l’asticella della qualità e siano universalmente fruibili. A tal fine l’Associazione ha rilanciato su due aspetti nevralgici: l’urgenza di una qualificazione omogenea a livello universitario del personale educativo da impegnare nei servizi principalmente in merito  alla  specificità professionale del coordinamento pedagogico che deve essere assunta unicamente degli specialisti dell’educazione; la proposta di non rinviare ad un successivo regolamento la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, oltre che, degli standard professionali, strutturali ed organizzativi omogenei su tutto il territorio nazionale. L’ANPE – conclude la dr.ssa Russo – ha auspicato l’emanazione di un testo legislativo che sia capace d’investire in termini di “sistematicità” attraverso  la delineazione di  una visione integrata e organica e che investa in termini di qualità dei servizi educativi e dell’istruzione dell’infanzia valorizzando le specifiche competenze in un contesto professionale interdisciplinare e multiprofessionale.

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