L’Assessore alle Attività Produttive Demetrio Arena – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – ha rilasciato la seguente dichiarazione: “E’ veramente sconcertante la piega che ha preso la vicenda delle nomine dei commissari nelle aziende sanitarie calabresi. Le soluzioni immediate al problema dei vertici delle aziende – afferma Arena – da più parti e a più riprese pubblicizzate sono state impaludate in un procedimento che sicuramente non vedrà la conclusione se non dopo lo svolgimento delle elezioni regionali. Nel frattempo, le aziende saranno rette in base ad una semplice lettera circolare dai contenuti incerti, e fondata su presupposti normativi di assoluta discutibilità. Insomma una grave situazione di incertezza che non può che frenare l’attività delle aziende, compromettere la certezza dei rapporti giuridici, e generare un imponente contenzioso riguardante tutti gli atti assunti dai cd. reggenti, e che andrà a gravare sul fondo sanitario regionale, e quindi sulla qualità dei servizi da erogare ai calabresi. Ancora più incredibili appaiono tali determinazioni se riferite ai casi in cui i contratti dei direttori sanitari e amministrativi sono scaduti per decorrenza del termine contrattuale, e che la disposizione diramata dal Commissario ad acta ha fatto rivivere: altro che sanità malata, qui c’è chi fa resuscitare anche i (contratti) morti!!!!! Naturalmente le mie considerazioni – continua l’Assessore Arena – prescindono da ogni apprezzamento nei confronti degli stimati professionisti che, insediandosi negli incarichi in questione, si sono assunti pesanti responsabilità, ma attengono al corretto comportamento della Giunta. La stessa ha agito come era suo dovere per garantire la funzionalità e quindi l’erogazione dei servizi con la nomina dei Commissari e, pur potendo nominare i Direttori Generali, ha inteso adottare un provvedimento in discontinuità col passato, quando, a pochi giorni dalle elezioni, si nominavano direttori generali con contratti pluriennali. Non sarebbe stato più prudente, anche al fine di fugare ogni incertezza giuridica, e politicamente opportuno lasciare che le nomine effettuate dalla Giunta seguissero il loro corso, anche considerato che alla fin fine si trattava di nomine temporanee e ristrette ad un lasso di tempo limitato? Certamente sì! E allora, se quanto affermato appare così ovvio e scontato, perché mai sulla questione si è scatenato un autentico putiferio? Tutti coloro i quali, in buona fede, hanno contestato le scelte della Giunta sono certi che, in realtà, la polemica violenta contro quelle nomine non sia stata solamente una sterile occasione per consumare inconfessabili vendette da parte di chi ha trovato purtroppo ascolto in qualche stanza ministeriale? E come mai, ancora ad oggi, atti dovuti che attendevano solo la firma del Commissario non sono stati emanati? Quante legalità esistono in Calabria? La verità vera è che le aziende sono state precipitate, al di là della propaganda, in un sostanziale caos, e che gli sforzi fin qui compiuti di riassettare il servizio sanitario regionale con gli importanti risultati conseguiti con i sacrifici dei calabresi corrono il rischio di essere per molto tempo vanificati. Un oggettivo arretramento nel percorso in stato avanzato di superamento dalla procedura commissariale, del quale dovrà darsi conto sia alla Calabria che ai Calabresi. La verità vera è che da alcuni mesi, venuto meno un leader credibile e autorevole – conclude l’Assessore alle Attività Produttive Demetrio Arena – la Calabria è divenuta succube di logiche politiche istituzionali romane, ritornando ad assumere il ruolo di colonia, e i calabresi neanche di sudditi, ma di schiavi, in quanto ai primi si impartivano ordini attraverso editti, per i secondi, invece, basta soltanto qualche anonimo comunicato stampa”.