Il governo australiano ha dato il via libera a partecipare ai raid contro l’Isis in Iraq, secondo quanto ha annunciato il premier Tony Abbott, sottolineando che i terroristi dello Stato islamico “hanno dichiarato guerra al mondo e devono essere fermati”. L’Australia ha anche deciso di dispiegare in Iraq “truppe speciali per assistere le forze irachene a pianificare e coordinare le operazioni ma non per partecipare direttamente a missioni militari”, ha aggiunto il premier, precisando che l’intervento delle forze armate di Camberra avviene “su esplicita richiesta del governo iracheno”. Il governo australiano si aggiunge così ai paesi che supportano la coalizione anti Isis e lottano in nome della libertà dei popoli dai ricatti degli estremismi terroristici. Intanto sono oltre 5.500 le persone uccise dai jihadisti dell’Isis sin dall’offensiva iniziata in Iraq a giugno, come afferma un rapporto dell’Onu. Tra le vittime ci sono centinaia di membri della minoranza yazida, trucidati con esecuzioni di massa, mentre il totale delle vittime, compresi i feriti, è di almeno 26 mila persone. “Questo rapporto è terrificante”, ha commentato Nickolay Mladenov, rappresentante speciale Onu in Iraq.