02\10\2014 – di Pep Gian – Numerosi tra quelli del centro-sinistra, qualche direttore e cronista reggino che finora avevano sfogato il loro livore e partigianeria attraverso le loro testate o i loro blog, prevedevano che con l’uscita di Peppe Scopelliti dalla vita attiva della politica calabrese, (anzi erano certi) di restare senza lavoro non avendo su chi esalare maldicenze. Anche per questo ragionamento ora stanno cercando di aizzare per costruire nuove parrocchie nel centrodestra. La legge Merlin aveva chiuso le “case di tolleranza” ma una parte del quinto potere reggino impunemente li ha riaperti, l’unica differenza è che quelli esistenti prima della “famosa” legge non costavano nulla allo Stato ed in più evitavano lo schifo che ora invade le strade della città di Reggio. Ad onor del vero anche nell’emiciclo della destra politica si stanno dando da fare per riaprire tale attività, ma hanno la scusante dall’abbattimento dell’unico vero leader politico calabrese in minima parte dai partiti oppositori e sia della sua stessa parte politica.. La batosta maggiore però l’hanno avuta quei personaggi reggini che, tronfi e saccenti, enunciavano qualsiasi cosa a danno di Scopelliti senza minimamente riflettere al danno creato alla citta di Reggio Calabria. Il loro unico obiettivo era sparlare di Scopelliti ed ora che Scopelliti è privo di quell’agibilità politica sembrano dei cani bastonati con indici di vendita per i media o di ascolto ridicoli per i boriosi. Totò direbbe: “non sono più vincoli, ma sparpagliati”. Da qualche giorno, però, sia la sinistra che i personaggi sopracitati hanno iniziato a sperare nel futuro, cioè a quel deposito (ormai differito da troppo tempo) della famosa sentenza “CASO FALLARA” , per l’appello già annunciato e quindi…. Da informazioni, non prive di fondamento, sembrerebbe che i capi corrente della sinistra, del Ncd e certi giornalisti stiano organizzando in gran segreto, dei pellegrinaggi, da fare a piedi scalzi e con un masso sulle spalle, a Lourdes, a Santiago de Compostela e pure a “Maronna da muntagna” affinché la sentenza d’appello dia ragione a Scopelliti e che quindi la magistratura assolva ormai l’ultimo vero leader politico di Reggio Calabria. Soltanto così torneranno tutti ….contenti e troveranno qualcosa per dare importanza al loro lavoro, e non perché uniti da un ideale o perché tornati intelligenti, ma solo perché uniti dal livore che hanno nei confronti dell’ex Governatore della Calabria e salvarsi dall’oblio.