Al Qaeda porta avanti una nuova incombente minaccia: la guerra arriverà anche in Occidente. In un messaggio audio postato su internet infatti è proprio il capo del Fronte al Nusra, gruppo siriano affiliato alla rete terroristica,ad avvertire i popoli occidentali che se continueranno i bombardamenti contro i jihadisti in Siria “porterà la guerra” nei loro Paesi. “I vostri dirigenti non saranno i soli a pagare il prezzo della guerra – ha detto il terrorista Abu Nohammad al-Julani, rivolgendosi ai cittadini dei Paesi occidentali – voi pagherete il prezzo più alto”. Il leader dell’organizzazione terroristica parla per la prima volta da quando sono iniziati i raid aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti sulla Siria, per colpire le postazioni dei jihadisti, mentre il primo ministro britannico David Cameron è pronto per mandare la squadra aerea speciale per catturare il boia dell’Isis, cittadino britannico unitosi agli jihadisti che ha decapitato due cittadini americani, Foley e Sotloff ed il connazionale Haines, annunciando di essere determinato ad inviare i commando anche senza il via libera del Parlamento. Al-Julani continua nel messaggio audio spiegando: poichè gli attacchi sono comandati “da lontano, ciò porterà la battaglia nelle vostre case” e poi si rivolge direttamente ai “popoli dell’America e dell’Europa” e chiede: “Cosa guadagnate dalla vostra guerra contro i musulmani e i jihadisti se solo tragedie e dolore si sono abbattuti sui vostri Paesi e sui vostri figli?”. Il messaggio audio del capo di al-Nusra arriva all’indomani della diffusione di un video nel quale a parlare era il portavoce del gruppo che minacciava rappresaglie “nel mondo intero” per colpire i Paesi della coalizione. Nel filmato le operazioni militari in Siria e Iraq contro i jihadisti venivano definite “guerra all’islam” portata avanti dall'”asse del male” guidata dal “Paese dei cowboys”.Nessuna guerra all’Islam Lo ha detto il presidente Usa, Barack Obama afferma che non c’è nessuna guerra all’Islam da parte degli Stati Uniti, ma c’è invece un cancro, l’Isis, da combattere” ed aggiunge: “Non è l’America contro l’Isis, ma l’America alla guida di una coalizione internazionale per assistere un paese, l’Iraq, con il quale abbiamo una partnership per la sicurezza”.