Precisazioni intervista del Presidente dell’Ingv, Stefano Gresta, al Corriere della Sera

INGV“L’articolo di Giovanni Caprara pubblicato sul Corriere delle Sera del 28 settembre dal titolo “Scoppio per via della faglia” contiene brani di una intervista telefonica durata circa 40 minuti che mi ha colto al lavoro, assieme ad un altro collega, nel mio Dipartimento universitario a Catania. Il collega è stato presente ed ha ascoltato le mie affermazioni per tutta l’intervista stessa. Innanzitutto, smentisco di avere affermato che “negli ultimi anni si sia notata un’intensificazione del fenomeno”. Riguardo al monitoraggio ho dichiarato che l’unica maniera di raccogliere segnali utili sarebbe quella di installare sensori geochimici per evidenziare eventuali anomalie nell’emissione dei gas. E infatti ho parlato dei due colleghi della nostra Sezione di Palermo che erano già sul posto per effettuare misure di emissione di gas. Forse per necessità di sintesi, questo passaggio essenziale è stato espunto dall’articolo. Ho dichiarato che” l’installazione di una rete microsismica servirebbe solo per scopi scientifici ad evidenziare eventuali relazioni tra il degassamento e la microsismicità locale”. Riguardo alla proposta di installazione di strumenti geochimici non ho mai parlato “di inadeguatezza dei finanziamenti”, ma di “mancanza di nostre competenze, in quanto l’area ha un gestore ben definito, che a sua volta aveva presentato proposte per il monitoraggio”. Infine, ho dichiarato che il “ruolo delle faglie presenti nell’area è quello di veicolare il gas, esempio l’elio, da profondità anche mantelliche.

Tanto debbo, a tutela dell’Istituto che presiedo, e mia personale”.

 

Stefano Gresta

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