Anche le gerarchie ecclesiastiche hanno deciso di assumere una posizione chiara in merito alla tanto discussa eventuale abolizione dell’articolo 18 nel contesto più generale della riforma del lavoro che ricomprende, tra le altre, anche la questione spinosa degli ammortizzatori sociali. A parlare è stato il Cardinale Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei. Bagnasco, che ha riconosciuto alla questione l’importanza che merita, ricordando che l’articolo 18 non è un “dogma di fede”, ha assunto una posizione di equilibrio, affermando che la sua eventuale abolizione serve solo se crea posti di lavoro. “Non ci sono dogmi di fede e non ci sono dogmi di nessun genere per quel che riguarda le prassi sociali – ha, infatti, precisato il Cardinale, secondo quanto si apprende anche sul sito dell’Avvenire – Anche questo nodo deve essere affrontato con una sola intenzione, un solo obiettivo: bisogna valutare questa questione in chiave propositiva perchè qualunque decisione, qualunque modo di affrontare l’articolo 18, deve mirare a creare posti di lavoro o altrimenti non serve a niente. Vincerà un’idea ma non vincerà il bene di tutti”. Va, tuttavia, ricordato che già ieri era intervenuto sul tema monsignor Nunzio Galantino, segretario della Cei, il quale aveva dichiarato che “bisogna guardare con più realismo alle persone che non hanno lavoro e che cercano lavoro. il dibattito su articolo 18 si, articolo 18 no è meno centrale e io vi vedo troppe bandiere che sventolano”