Come in America, anche in Italia, sarà presto possibile provare, se una donna è stata vittima di abusi e di violenza, attraverso un test del Dna. Quest’oggi infatti, nell’Aula Magna A.M. Dogliotti dell’ospedale Molinette di Torino, durante il convegno “La salute della donna vittima di violenza: la prova dei maltrattamenti e le conseguenze psicologiche”, organizzato da Patrizio Schinco, responsabile del Centro Demetra dell’ospedale Molinette, dall’avvocato penalista e tributarista, Beatrice Rinaudo e da Silvia Donadio, responsabile del Centro Soccorso violenza sessuale dell’ospedale Sant’Anna di Torino, sarà presentata questa nuova tecnica. Il test in questione dunque, si basa sulla misurazione della lunghezza dei telomeri, piccole porzioni di Dna che si trovano all’estremità dei cromosomi e che si accorciano ad ogni divisione cellulare fungendo da veri e propri indicatori della longevità dell’individuo. Quest’esame, possibile con costi limitati e ormai alla portata di molti laboratori, potrebbe documentare con elevata specificità, una storia di maltrattamento ed abuso, perchè, secondo i ricercatori, la lunghezza dei telomeri delle persone abusate, è di gran lunga inferiore alla normalità. Si ha di conseguenza, in questi casi, un accorciamento di queste strutture pari ad un invecchiamento prematuro di circa sette, dieci anni.