di Giuseppe Dattola – Viola al lavoro ma Viola che completa lo staff tecnico annunciando nei giorni scorsi la conferma come assistant coach di Pasquale Motta::” È un’avventura che continua, sono molto contento, il direttore Condello mi ha espressamente detto di aver apprezzato il mio lavoro e di avere fiducia in me, spero di ripagare il tutto con un’altra annata positiva. Con la speranza che questo binomio possa essere sempre vincente, qui ne sono convinto si può costruire qualcosa di veramente importante. Un pensiero sulla squadra che è stata costruita:” Sta venendo su una squadra interessante con il giusto mix di gioventù e di esperienza, potremo far bene e toglierci molte soddisfazioni. Penso che sia stato fatto un buon lavoro, ancora c’è da ufficializzare il secondo straniero, cosa che sarà fatta a breve, si sta aspettando ancora qualche giorno per fare la migliore scelta possibile. Sono certo che alla fine riusciremo a formare una squadra di tutto rispetto che saprà dire la sua e farsi valere alla grande, il DNA della Viola è da sempre vincente”. Motta ha vissuto la Viola del passato e quella del presente. Un confronto fra le due epoche:” Sono orgoglioso di essere neroarancio, la Viola e’ casa mia allora come oggi, un mito che cresce col passare degli anni. Un’epoca troppo lontana per ipotizzare un reale confronto, la storia è bella perché rimane, ci sono squadre che restano nella leggenda, destinate a rimanere tali all’infinito e la Viola ne è un esempio. Si deve guardare avanti pur mantenendo il rapporto con il passato, grazie alla nuova società negli ultimi anni è stato fatto un lavoro straordinario, riuscendo a far dimenticare anche i momenti più bui, con l’idea di proseguire nel progetto avviato 4 anni fa, continuando a dare vigore a tutto il movimento e a tutto il territorio.”. Come è cambiato l’approccio dei giovani verso questo sport:” La prima cosa importante è investire sulle persone, la scelta di tecnici capaci e preparati è fondamentale. Il nostro obiettivo è quello di dare ai nostri giovani aiuti concreti per la loro crescita, che non possono essere solo tecnico-tattici, ma anche umani, cercando di trasmettere loro una mentalità seria basata sul rispetto delle regole e su quello degli altri siano essi compagni, istruttori, avversari, arbitri e tifosi, facendogli capire che l’approccio comportamentale e mentale è essenziale e che l’arroganza, l’invidia e la spocchia non portano da nessuna parte”.Prima vice di Bolignano, poi di Ponticiello ora di benedetto. Qualche aneddoto su queste esperienze: “Con Domenico ci conosciamo da molti anni, ho avuto anche il piacere di allenarlo quando era un ragazzino. È un allenatore molto preparato, capace, che fa questo lavoro con passione. Per entrambi l’anno della DNB è stata la prima esperienza in un campionato così importante. Mi vengono in mente i tanti episodi divertenti passati insieme a Domenico ed a Lillo Barreca che, oltre a saper fare bene il suo lavoro, è una persona simpaticissima. Tra me e Ciccio si è instaurato da subito un grande feeling. Stiamo parlando di un ottimo professionista e di un grande uomo, di aneddoti ce ne sarebbero tanti, basti pensare alle tante lavagnette distrutte durante i time-out. È vivo dentro di me il ricordo di tante vittorie e dei tanti bei momenti trascorsi insieme. Giovanni mi fa tornare indietro nel tempo quando da giovanissimo fui suo assistente in C1. Erano anni in cui i migliori prospetti del vivaio venivano lanciati in serie C per fare esperienze. Giovanni è un allenatore che non ha bisogno di presentazioni, lo dimostrano i numerosi campionati vinti e le importanti esperienze con Recalcati sia alla Viola che in Nazionale. Felice di fare questa nuova esperienza professionale accanto a lui.”. Il giocatore più forte mai allenato: “Non sarebbe giusto citare solo un giocatore, direi chec’è un gruppo abbastanza importante che ho allenato: Piazza, Hamilton, Fabi, Caprari ed Ammannato (altrimenti si offende), tanto per citarne qualcuno, anche perché non sono in grado di sceglierne uno in particolare”. Il sogno nel cassetto di Pasquale Motta: “Fare parte di questo progetto è per me già un sogno che si avvera. Il sogno di ora è vedere il PalaPentimele pieno ogni volta che giochiamo in casa e rivivere l’emozione e l’affetto che solo il nostro grande pubblico è in grado di trasmettere, ma siccome sognare aiuta a vivere vedere la nostra Viola giocare in A1 e competere con le squadre più forti del panorama nazionale sarebbe il giusto premio per tutti noi, per la società che ha investito tanto in questi anni e per i nostri tifosi.