Il Papa, di ritorno da Seoul denuncia la terribile situazione in Terrasanta dichiarando che è giusto fermare gli aggressori, ma i mezzi su come farlo sono da discutere. Se alle bombe si risponde con le bombe, senza tener conto di chi viene colpito, senza fare distinzione fra donne, bambini, colpevoli e innocenti, diventa una guerra senza fine, quella a cui stiamo assistendo è una “Terza guerra mondiale, ma a pezzi”, il livello di crudeltà è spaventoso, ma resta comunque fiducioso dopo l’incontro con i presidenti di Israele e Palestina nonostante la situazione oggi sia degenerata ulteriormente, e parla di una porta che si è aperta grazie all’aver pregato insieme ma che per adesso è nascosta dal fumo delle bombe, ed essa rappresenta una speranza per una via d’uscita dall’efferatezza della guerra.
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