13\08\2014 – Nella classifica dei paesi con più turisti stranieri al primo posto ci aspetteremmo di trovare l’Italia, il Belpaese – cosi chiamato da secoli grazie al suo clima mite, ai suoi paesaggi naturali e alla sua cultura e storia – ed invece troviamo la Francia. Lo evidenzia uno studio annuale fatto dal DGCIS (Direction générale de la compétitivité, de l’industrie et des services) e la Banca di Francia e pubblicato ieri. Nel 2013 la Francia è stato il paese più visitato al mondo con 84,7 milioni di turisti stranieri, con un aumento del numero di visitatori del 2% rispetto al 2012, subito dopo ci sono gli Stati Uniti, con 69,8 milioni di arrivi turistici internazionali, e la Spagna, con 60,7 milioni. Lo Stato francese è stato molto apprezzato dai turisti europei soprattutto dai tedeschi e dagli inglesi. I turisti belgi, italiani, spagnoli e del Lussemburgo sono risultati meno numerosi rispetto al 2012, mentre i nordamericani sono risultati i primi frequentatori non europei della Francia. I turisti asiatici segnano il maggior incremento, una crescita indotta in particolare dall’afflusso di turisti cinesi, mentre, i giapponesi sono diminuiti molto probabilmente a causa dello yen più debole nei confronti dell’euro. Lo studio ha inoltre notato che i turisti stranieri che hanno visitato la Francia nel 2013 hanno in genere aumentato la durata del soggiorno, anche se il numero di notti trascorse in alloggi pagati è aumentato meno rapidamente rispetto al numero di notti trascorse in Francia. Questa differenza, secondo lo studio, è spiegata in primis dalla crisi economica e dalla ricerca di tagli alla spesa, tramite hosting da parenti o amici, o la condivisione di appartamenti. La classifica parla chiaro: il Belpaese nonostante le sue bellezze non è più attrattivo. L’immagine di un paese in profondo declino non attrae e le sue bellezze – che non solo non vengono efficacemente esaltate nel mondo ma sempre più spesso sono portate alla ribalta delle cronache internazionali per gli effetti del degrado in cui si trovano, originato dagli scarsi investimenti che negli ultimi anni sono stati spesi per la salvaguardia del nostro patrimonio comune – non bastano a far cambiare idea ai turisti.