La NBA da l’ennesima dimostrazione al mondo intero di quanto avanzati possano essere. Dopo essere stati i primi ad aver avuto proprietari di franchigie neri, ex giocatori e giocatori attivi omosessuali, si apprestano, grazie ai San Antonio Spurs, ad avere in panchina la prima donna con pieni poteri di assistent coach (quindi poter seguire la squadra anche nelle trasferte, oltre che allenamenti e partite in casa). La scelta di tale persona ricade su Becky Hammon, giocatrice tuttora in attività delle San Antonio Stars, militante nel campionato femminile della WNBA, che ha già annunciato il proprio ritiro alla fine di questa stagione, a settembre prossimo. Hammon è un pezzo grosso all’interno delle Stars ed una veterana WNBA, risultando, dopo 8 dei suoi 16 anni di carriera cestistica spesi nel Texas, la prima negli assist con 1112 e la prima nei tiri da 3 realizzati con 493; Inoltre è già stata inserita nella top 15 delle giocatrici WNBA di tutti i tempi, settima miglior realizzatrice di sempre con 5809 punti e 6 convocazioni All Star all’attivo. “Sono intrigata dall’opportunità di poter allenare questi incredibili atleti” è stata la prima dichiarazione a caldo, della Hammon in occasione della conferenza stampa organizzata per lei. Anche Popovich si è espresso a favore della propria scelta, di migliorare ulteriormente il proprio entourage, dopo la già parlata chiamata del nostro Ettore Messina: “Avendola vista all’opera la scorsa stagione – ha detto Gregg Popovich – credo che la sua intelligenza cestistica, la sua etica professionale e le abilità interpersonali ci daranno una grossa mano”. Parole di rispetto, non inusuali se dette dal 5 volte campione NBA con i San Antonio Spurs. La Hammon è nata l’11 marzo 1977 a Rapid City, nel South Dakota, è alta 1 e 68 e gioca playmaker. Dopo una bellissima carriera nel college di Colorado State (dove ritireranno la sua maglia), entra a far parte delle New York Libertys rimandeo nella grande mela per 8 anni prima di passare alle Stars di San Antonio. Becky Hammon avrà la possibilità di poter allenare giocatori vincenti e di grande esperienza come Duncan, Parker e Ginobili insieme a colleghi di primo ordine come Popovich e Messina. La miglior scuola possibile. C’è da scommetterci che ne sentiremo parlarne molto presto.
Raffaele Camerini