Sono stati trovati altri resti di ossa umane sul relitto della Costa Concordia, secondo quanto ha reso noto la Capitaneria di Porto di Genova, infatti nella tarda mattinata di oggi, nel corso delle ricerche sul Ponte 3, le squadre impegnate nell’attività di ricerca hanno rinvenuto nuovi resti nella stessa zona del ponte dove appena ieri erano stati recuperati reperti simili: precisamente i resti di una mano e di un teschio. In merito ai frammenti ossei ritrovati oggi, sembra invece che si tratti di parte di un braccio, ma si attendono i carabinieri per procedere al formale sequestro dei resti umani per i primi rilievi. I Vigili del fuoco e la Capitaneria di porto hanno intanto dato notizia del nuovo ritrovamento oltre che all’Autorità giudiziaria, anche alla Struttura del Commissario delegato per l’emergenza Costa Concordia che, a sua volta, ha provveduto ad informare le famiglie delle vittime, alle quali gli stessi resti non si può escludere che appartengano. Parliamo ovviamente dei parenti di R. R., il cameriere indiano di cui proseguono ancora le ricerche, poichè unico disperso dal giorno della tragedia al Giglio e di M. G. T., la donna siciliana la cui salma fu trovata decapitata e senza una mano proprio sul ponte 3. Le ossa confluiranno, insieme agli altri resti trovati mercoledì, nel laboratorio di medicina legale e si pensa che nelle prossime ore gli esperti diranno se quanto trovato appartenga a un uomo o una donna. Ad oltre due anni e mezzo dalla tragedia soltanto effettuando le analisi antropologiche per estrarre campioni di Dna permetterà di dare un nome ai resti ritrovati. Il pm Federico Manotti della procura di Genova ha infatti conferito stamani incarico al medico legale Alessandro Bonsignore dell’istituto di medicina legale dell’ospedale San Martino di effettuare l’esame esterno del cranio e delle ossa di una mano rinvenute al ponte 3 del relitto,al fine di attribuirli potenzialmente a R. R. o a M. G. T. Le ricerche sono riprese e proseguiranno anche sulla base delle testimonianze raccolte all’Isola del Giglio e dell’accurato studio dei flussi dell’acqua al momento del naufragio, la Struttura del Direttore Tecnico delle Attività sta procedendo, in questa prima fase, ad una ricerca per punti sensibili, dove potrebbe essere più probabile che si trovasse R. R. nel momento in cui la nave si adagiava sul fianco dritto. Tale ampia zona è stata quindi suddivisa in quattro aree in ciascuna delle quali operano squadre interforze composte da personale degli stessi Vigili del Fuoco di Genova, del V Nucleo Sub Guardia Costiera di Genova e del Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza di Genova che si muovono tra fango e suppellettili rovesciate. Contemporaneamente, altri sommozzatori dei vigili del fuoco e una squadra di Palombari del Gos della marina militare hanno fatto ieri un sopralluogo per individuare l’area più idonea ad ospitare la piattaforma operativa per l’esecuzione delle attività di ricerca subacquea sul ponte 1, ancora completamente sommerso, anche se la visibilità in acqua è migliorata, un aspetto questo che dunque faciliterà le ricerche.