Mandela, disputa sull’eredità: ex moglie reclama casa di famiglia

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Nelson Mandela, il simbolo mondiale della lotta al razzismo si spense all’età di 95 anni il 5 dicembre del 2013 attorniato dal cordoglio di tutta la sua terra: il Sud Africa. L’eroe nazionale combattè contro l’apartheid sudafricano e trascorse 27 anni nelle prigioni del regime, prima della sua stessa elezione a presidente e dell’illustre riconoscimento del Premio Nobel per la Pace nel 1993. Adesso a distanza di diversi mesi dalla sua morte, dopo una prima diatriba familiare per la sua sepoltura, la sua memoria viene tirata nuovamente in ballo, questa volta per questioni meramente economiche, da una delle sue ex mogli. Winnie Mandela, seconda moglie del defunto ex presidente sudafricano Nelson Mandela, avrebbe infatti reclamato la proprietà della casa di famiglia a Qunu, nel sudest del Paese, affermando che era stata acquistata al momento del loro matrimonio e specificando che lo avrebbe chiesto per tutelare i suoi due figli: Zinzi e Renani. La donna, 77 anni, si appella al diritto consuetudinario, anche se non figura però tra i beneficiari del testamento del leader pacifista sudafricano che spese tutta la sua vita per liberare l’Africa nera dalla dominazione bianca nel suo continente, facendo della riconciliazione e del perdono, dopo la fine dell’apartheid, il suo messaggio principale da trasmettere al suo Paese per evitare che si ritrovasse in un clima di sangue, vendetta e rivendicazioni che non gli avrebbero di certo giovato, così come questa vicenda dell’eredità messa in piazza non fa sicuramente onore agli insegnamenti ricevuti dal Madiba, soprannome di Mandela.

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About the Author: Giulio Borbotti