In tempi di antipolitica militante, anzi, di denigrazione della politica divenuta luogo comune, un gesto di un sindaco di un piccolo comune può contribuire a invertire la tendenza, a divellere il principio radicato che la politica sia sempre, invariabilmente, brutta, sporca e cattiva. Il sindaco di Agnana Caterina Furfaro, eletta nel maggio scorso, ha preso una decisione shock, rinunciando all’indennità di carica e devolvendola ad attività sociali a favore di anziani e disabili, attività che saranno espletate, in base alle legge sulla riforma del mercato del lavoro, individuando, con le prescritte metodologie, tanto i destinatari quanto gli operatori del servizio. L’associazione ADDA, con una dichiarazione del presidente Vito Crea, plaude all’iniziativa, sottolineando che a differenza di altri sindaci, che per incapacità e/o negligenza hanno omesso di utilizzare i contributi regionali per il diritto allo studio accampando pretesti risibili sulla presunta indisponibilità della voce relativa nel bilancio comunale, il sindaco di Agnana rinuncia a un suo diritto pur di soddisfare bisogni primari – quali sono sanità ed istruzione- dei suoi concittadini. L’ADDA, come sempre in questi casi, mette in risalto quelli che si possono definire buoni esempi, avendo l’associazione a cuore la buona riuscita di tutto ciò che inerisce alla sua ragione sociale, rigorosamente prescindendo dalle connotazioni politico-partitiche dei protagonisti di questi buoni esempi. Che se da un lato sono buoni esempi dall’altro sono moniti per quegli amministratori protagonisti in negativo di vicende che in un paese civile non possono e non debbono accadere.
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