È stata una notizia inaspettata e che ha lasciato sgomenti non solo gli appartenenti al mondo gastronomico italiano, ma tutti coloro che hanno avuto modo di apprezzare le sue doti giornalistiche all’interno del settore di cui si occupava. Stefano Bonilli, 67 anni, fondatore della Gambero Rosso, la più importante rivista culinaria italiana fondata nel 1986, è morto improvvisamente a Roma, stroncato da un infarto. Verrà ricordato, quindi, come uno dei più illustri giornalisti gastronomici del Paese, ma anche per aver dato il proprio contributo, insieme a Carlo Petrini, alla fondazione di Slow Food, un’associazione internazionale senza scopo di lucro nata nel medesimo anno con lo scopo di promuovere la pratica di una diversa qualità della vita, la salvaguardia della biodiversità e delle tradizioni culinarie, nonché il diritto dei popoli alla sovranità alimentare.
Con la direzione del Gambero Rosso, terminata 22 anni dopo la sua fondazione a causa di dissidi editoriali con la nuova proprietà, ha contribuito alla formazione di una vera e propria cultura culinaria. Successivamente ha, anche, creato un blog personale, il Papero Giallo, e un testata online, la Gazzetta Gastronomica, che in poco tempo è divenuta un’importante fonte di informazione gastronomica.