In questa assurda guerra in corso nella Striscia di Gaza c’è una lista di vittime innocenti che si allunga di ora in ora e troppi bimbi continuano a vivere nella paura e nel terrore da troppo tempo senza che nessuno si attivi concretamente per porvi rimedio. Secondo l’Onu infatti sarebbero almeno 249 i bambini morti dall’inizio del conflitto, una cifra agghiacciante: “Da 23 giorni – tuona l’Unicef – troppi bimbi a Gaza vivono nella paura e nella disperazione. Da 23 giorni, i bimbi in Israele vivono con la minaccia di attacchi indiscriminati alle loro case e ai loro quartieri: tutte le parti devono consentire agli operatori umanitari di aiutare chi ha bisogno e porre fine a tali attacchi ora, prima che vengano perse tante altre vite innocenti”. Mentre proseguono i combattimenti a Gaza dove l’offensiva israeliana è giunta al ventiquattresimo giorno ed in seguito al bombardamento della scuola gestita dall’Onu, nel quale sono morte 23 persone, la pressione internazionale per un cessate il fuoco si fa sempre più insistente anche se per il momento l’esercito israeliano non intende arrestarsi. Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon affermava con forza: “Devono essere individuati i responsabili del riprovevole attacco alla scuola delle Nazioni Unite che ospitava migliaia di palestinesi e deve essere fatta giustizia”, poichè le cannonate che hanno distrutto la scuola Unrwa nel nord di Gaza hanno fatto diverse vittime e tra queste molti sarebbero purtroppo dei bambini. Anche il presidente francese Francois Hollande, a tal proposito, ha condannato il bombardamento della scuola Onu a Gaza ed in un comunicato dell’Eliseo si legge che il presidente “si associa al segretario generale delle Nazioni Unite che ha giudicato questi fatti ingiustificabili”. Intanto un portavoce ha annunciato oggi che l’esercito israeliano ha mobilitato 16.000 riservisti supplementari, portandoli a 86.000 in vista del proseguimento dell’operazione militare nella Striscia di Gaza ed in un raid dell’aviazione israeliana contro una moschea situata nelle vicinanze quindici palestinesi sono rimasti feriti stamattina, poi rifugiatisi in una scuola dell’Onu nel nord della Striscia di Gaza, in base a quanto riportano i servizi d’emergenza locali.