Le solite coltellate interne al PD, Governo sotto in Senato

cottarelliIn queste ultime ore, l’esecutivo renziano ha evidenziato alcuni “scricchiolii” nelle aule di governo e delle critiche da parte del commissario alla Spending Review Cottarelli. Iniziando dal commissario Carlo Cottarelli, che dalle pagine di un suo blog intitolato : “ La revisione della spesa come strumento per il finanziamento di nuove spese” prendendo spunto dall’emendamento votato alla Camera nel decreto P.a, che, consente 4 mila pensionamenti nella scuola, le cui risorse verrebbero prese dai futuri risparmi della Spending Review dichiara : “Se si utilizzano risorse provenienti da risparmi sulla spesa per aumentare la spesa stessa il risparmio non potrà essere utilizzato per ridurre la tassazione su lavoro”. Prende la palla al balzo Renato Brunetta che in una sua dichiarazione affermerebbe: Cottarelli “svela l’imbroglio delle coperture di Renzi, vale a dire il continuo ricorso, da parte del governo, ai risparmi derivanti dalla Spending review per finanziare altre spese, magari relative a norme di chiaro stampo clientelare”. Francesco Boccia, presidente della commissione Bilancio alla Camera, replica : < se Cottarelli > “è in vena di dare consigli sull’utilizzo dei risparmi di spesa sulle pensioni, gli consiglio vivamente di rivolgersi prima al governo e solo successivamente al Parlamento”. Osservando bene la cosa potremmo considerare l’intervento del commissario non una critica verso il governo, ma un’allerta all’utilizzo di risorse ancora non “consolidate” per produrre nuove spese non volte all’incentivazione ed allo sviluppo dell’economia, ma all’aumento della spesa pubblica, e quindi “denaturando” l’uso delle risorse che troverebbe la sua commissione. Altro scacco lo ha ricevuto il governo nelle ultime ore. L’Aula con 154 voti a favore, 147 contrari e 2 astenuti ha approvato a scrutinio segreto l’emendamento 1.1979 sulle competenze del Senato “su materie eticamente sensibili” sul quale governo e maggioranza avevano espresso parere negativo. Maggioranza sotto anche in commissione Giustizia sul dl carceri.matteo-renzi-premier-2 Così parlando alla direzione del Pd bacchetta i franchi tiratori: “Stiamo mettendo fine ad anni di bicameralismo perfetto. Ma questo non è il remake dei 101”, riferendosi ai parlamentari che affossarono l’elezione di Prodi al Quirinale. Renzi sempre parlando ai suoi fa intendere che comportamenti del genere “Lasciano l’amaro in bocca, perché non hanno avuto coraggio, rifugiandosi nel voto segreto: noi il dissenso l’abbiamo valorizzato nelle assemblee, in sede di dibattito….” Diciamo pure che per l’esecutivo, o meglio per il premier, se prima poteva avere qualche sospetto di dissensi interni alla sua stessa maggioranza, ora non dovrebbe avere più dubbi e dovrebbe chiarire con i suoi “compagni di partito” e con i suoi alleati di governo, una linea da tenere priva di rischi in modo tale da poter tirare fuori dal “pantano” di questa crisi, il nostro paese, che ha bisogno di risposte e non di continue lotte interne fra componenti dello stesso partito che fanno opposizione nella maggioranza stessa, creando instabilità ed incertezza.

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About the Author: Carlo Viscardi