Il presente ed il futuro
Il progetto di innovazione sociale urbana ReActionCity ha coinvolto nelle ultime giornate di luglio giovani, comunità di cittadini ed associazioni in luoghi delle città che potrebbero essere riattivati su progetti di rigenerazione urbana e di coesione sociale. Dopo le azioni collettive su Borgo Cecilia a Gallico Marina e sulle terrazze del Lido Comunale, si sono svolte le camminate urbane nell’area portuale della città e lungo il percorso dall’Ex-Ciapi fino all’ex Italcitrus attraversando il mercato a Catona. Il 29 luglio, con le performances dei Pagliacci Clandestini, dei Bluestones, dell’associazione Canta e Cammina e dei ballerini del MDF, il giovane urban maker Marco Iero ha proiettato visioni urbane e sostenibili per un progetto di città-porto capace di riconnettere il quartiere Santa Caterina con l’area portuale attraverso uno scalo ferroviario di metropolitana leggera; sulla mobilità sostenibile nell’area del porto in continuità con il lungomare cittadino; con il riciclo e riuso a scopo ricettivo di strutture ed infrastrutture industriali esistenti; per la riqualificazione e rigenerazione dell’area dismessa ferroviaria, snodo importante tra porto ed ingresso alla città da Nord. Il 30 luglio, la camminata urbana organizzata da Deborah Cuscunà e Giuseppe Tripodi, con gli interventi della comunità di Catona e non solo, ha attraversato la via del mare e le strade tra i due complessi dell’ex Ciapi e dell’ex Italcitrus, luoghi interdetti alla fruibilità che sono stati produttivi nel passato, rappresentando punto di riferimento per la formazione professionale e la filiera agroalimentare. Luoghi urbani che potrebbero ritrovare oggi nuovi progetti produttivi ed innovativi di tipo sostenibile, competitivi dal punto di vista delle economie locali con ricadute sociali e sul lavoro ed in linea con le istruzioni europee in materia ambientale e di controllo di consumo di suolo per le città, tutte proposte che sono state presentate e partecipate con i cittadini intervenuti. Alla camminata hanno contribuito il Mediterranea Teatro e l’associazione Nemesis del comitato “No al carbone” di Saline. I luoghi eletti per le camminate e gli eventi collettivi precedenti hanno dichiarato con progetto ed azione l’obiettivo di ReActioncity nel far conoscere e riconoscere “quei luoghi che possono essere riattivati con un nuovo “umanesimo civile”. A questo, negli stessi giorni si sono aggiunti i racconti delle esperienze e delle storie che si sono registrate come un umanesimo di spazi e collettività già in atto. Con la storia dei teatri urbani, come forma di reazione alla dismissione degli stessi spazi nei quartieri o assenza di strutture adeguate, si sono raccontati i luoghi dell’Arena lido, degli anfiteatri Archi Scaccioti, della piazza del Rione Pescatori e del rione Ceci attraverso il racconto e la scena degli attori dell’Officina dell’Arte e del Mediterranea Teatro. Con la seconda storia delle esperienze connesse alla carenza degli asili comunali a Reggio, attraverso la campagna Action Aid di sensibilizzazione, si è fatta visita e condotta una performance dei Pagliacci Clandestini all’asilo a Gebbione. Con la terza storia, raccontata e condivisa con l’associazione AGI 2000, donne e giovani professionisti, animati da uno spirito e da un coraggio esemplare, in grado di proiettare da 23 anni un’esperienza di condivisione, socializzazione e vita di uno spazio di “casa famiglia” per disabili al rione Modena, luogo in cui nessuno si sente escluso ed i disabili diventano abili. I protagonisti e le storie hanno trovato il loro racconto trasferito nell’attività “inside” condotta dal laboratorio di comunicazione sociale Corto Circuito per ReActionCity. Fabio Mollo, non ha dubbi: «Il docufilm farà emergere lo spirito del progetto, gli avvenimenti ed i luoghi, con i suoi protagonisti ed i cittadini coinvolti in un’unica regia collettiva». Neanche Basilio Foti: «ReActionCity fa scoprire luoghi ed opportunità per una città che può riattivarsi con il contributo di tutti coloro che operano per un cambiamento prima di tutto culturale». «In molti ci chiedono di continuare questa impresa collettiva di ReActionCity, l’interesse e la partecipazione è ogni giorno crescente. L’innovazione sociale con cui abbiamo condotto le azioni ha funzionato, i giovani e le associazioni sono stati un gruppo formidabile di pratica e progetto appassionato e propositivo – ha concluso la professoressa Nava – ReActionCity è diventato uno spazio condiviso per un nuovo urbanesimo ed umanesimo per la rigenerazione della città metropolitana di Reggio. ReActionCity diventa un progetto permanente aperto al “fare città”».