Arriva il primo sì alla riforma della Camera che scioglie il nodo dei cosiddetti lavoratori “quota 96”. Per l’ufficialità manca di certo l’ultimo step: l’avallo della Ragioneria di Stato, che sembra però essere più una formalità. L’iter pensionistico per i docenti ed il personale amministrativo della scuola che, nel 2011-2012 aveva raggiunto i requisiti per chiedere il pensionamento sembrava fino ad oggi avere un “errore tecnico”, nella legge Fornero infatti, si era equiparato l’anno scolastico a quello solare, nodo risolto dunque, e, chi possiede i requisiti, 60 anni di età e 36 di contributi, o 61 di età e 35 di contributi, potrà ottenere il pensionamento già da settembre prossimo. per cercare di gestire al meglio le domande che si prevede saranno fatte pervenire all’INPS, l’istituto stesso dovrà effettuare un monitoraggio e dare la precedenza ai più anziani in età anagrafica e contributiva fino ad un totale di 4mila domande, il restante non potrà esser epreso in considerazione al momento, per la liquidazione i tempi di erogazione, restano quelli della legge Fornero, cioè verrà data a chi possiede i requisiti che erano stati previsti dal governo Monti. Altri provvedimenti riguardano i Magistrati, la cui età pensionabile è stata ridotta da 75 a 70, e avrà effetto dal 31 dicembre 2015, per primari e professori universitari l’età sarà di 65 anni, il personale delle amministrazioni potrà invece fare domanda di pensionamento solo se raggiunto il massimo degli anni contributivi e abbia raggiunto i 62 anni d’età.
banner
Recommended For You
About the Author: Redazione ilMetropolitano
Il Quotidiano d’Approfondimento on line Il Metropolitano.it nato nell’Ottobre del 2010 a Reggio Calabria, città in cui ha la propria sede, dal progetto di un gruppo di amici che vogliono creare una nuova realtà di informazione