23:30 – Forza, che abbiamo finito! Con questa frase si è concluso Evolushow, il nuovo spettacolo teatrale di Enrico Brignano, in scena questa sera al Catona Teatro. Uno spettacolo, quello dell’attore comico romano, che – sfidando la pioggia ballerina – non dà troppo spazio a politica, economia o retorica televisiva, bensì uno spettacolo che parla di noi, dove il noi va inteso come essere viventi, esseri umani, esseri pensanti, esseri romantici e perfino – o fin troppo – tecnologici.
Un viaggio immaginario nell’evoluzione dell’uomo dal Big Bang ad oggi, rappresentata sotto ogni sfaccettatura dalla bravura attoriale di un confidenziale mattatore della risata. Una comicità, quella di Brignano, che non si sofferma sulla classica battuta messa lì per rubare la risata, ma quella frecciatina sottile che lascia un velo di amaro in bocca.
Un pensiero, un’osservazione sul problema della ‘ndrangheta, sulla sanità, sulla schiavitù tecnologica dove i giovani d’oggi preferiscono rifugiarsi, ma anche sull’amore, le relazioni e la comunicazione.
Uno spettacolo intimo, dove Brignano abbatte il confine tra palco e poltrone scendendo tra il pubblico, intrattenendolo in una piacevole chiacchierata tra amici. Un racconto immaginifico, elaborato, caratterizzato da un’ottima e suggestiva riproduzione grafica su ledwall, e dall’umano contatto tra spettatore e – in questo caso – narratore.
La bravura di tener testa all’imbarazzo pratico causato dalla pioggia, la rassicurazione trasmessa al pubblico nel portare avanti il racconto – tra un selfie e un hashtag – e la maestria che fa di Evolushow uno spettacolo completo, confermano il posto di Enrico Brignano nella schiera dei migliori showmen italiani.
