In questo momento storico gli occhi del pianeta sono rivolti su Gaza; pagine di storia nere come l’ oscurità che ha avvolto Palestinesi e Israeliani, rosse come il sangue versato in nome di una guerra dai tanti perchè. Non si placa il conflitto, sale a 27 il numero degli effettivi delle forze armate israeliane caduti all’ inizio dell’ operazione “Margine protettivo”, più di 500 i palestinesi morti dall’ inizio dell’ offensiva e oltre 100 mila gli sfollati. Nonostante il “cessate il fuoco” intimato dal Consiglio di sicurezza Onu e la richiesta di Obama, Gaza continua ad essere terreno di scontri e bombardamenti che non risparmiano neanche i bambini. Un conflitto mai terminato tra arabi e ebrei in Palestina, una questione complicata da risolvere così devastante da poter mutare gli equilibri internazionali. Il Segretario di Stato americano giunto al Cairo, dove sono in corso i negoziati per il cessate il fuoco, dopo che il presidente Obama ha chiesto con forza la fine dei combattimenti, ha affermato che solo Hamas può evitare altre vittime nella Striscia di Gaza; “in ogni genere di conflitto resta la preoccupazione per la sorte dei civili, per i bambini, per le donne e per le comunità coinvolte. E stiamo cercando di rispondere ai loro bisogni”: così John Kerry è intervenuto manifestando la sua preoccupazione per le conseguenze dello scontro e ha assicurato aiuti umanitari per 47 milioni di dollari ai civili di Gaza.