La Reggina è viva. O forse no?

La passione amaranto non ha confini e non ha prezzo. Avere sottoscritto più di 20 abbonamenti negli ultimi anni, nonostante alcuni di questi vissuti lontano da Reggio, avere inanellato decine e decine di trasferte in ogni serie e regione della nostra Italia, alcune delle quali storiche, avere vissuto la felicità dei grandi momenti e la tristezza delle terribili sconfitte amaranto nell’ultimo quarto di secolo, non hanno mai portato il pensiero ad immaginare che si potesse provare oggi, 18 luglio 2014, giorno dell’avvio della campagna abbonamenti della prima stagione di Lega Pro della storia amaranto (l’ultima volta si chiamava ancora “serie C”), un sentimento di così profonda tristezza. Si! Perché oggi parte una campagna abbonamenti che non lascia spazio alla immaginazione, al romanticismo, alla passione, oggi parte una mera raccolta fondi da parti di chi, negli anni, ha avuto tanto dalla Reggina senza spesso ricambiare: Lillo Foti. Unico caso al mondo, forse, in cui una storica squadra come la Reggina, ha fatto grande un Presidente che nasce piccolo, un cittadino normale, con un reddito “normale”; trasformandolo in un grande Presidente, con grandi amici anche in serie A e regalandogli un grande reddito. Chiedere soldi al popolo reggino oggi, dopo la peggiore annata degli ultimi decenni, senza un programma, senza un allenatore (certo), senza neanche un calciatore che si possa definire tale, nascondendo, come fece l’anno scorso, le difficoltà finanziare tali che potranno portare penalizzazioni (certe) o addirittura riproporre il fallimento. Senza soffermarsi sul perché grandi calciatori e grandi persone come Adejo, reggino d’adozione avendo trovato famiglia qui da noi, abbia dovuto andare via e con lui tanti altri, persino della primavera, linfa vitale per la nostra squadra. Sembra quasi che questa iscrizione sia da considerare una vittoria invece di una penosa, ennesima sofferenza per una squadra, come la Reggina, che si fregia di avere oltre trenta ex giocatori che militano oggi in serie A e in serie B, e alcuni anche all’estero. Giocatori che negli ultimi 5-6 anni hanno fruttato fior di milioni, danari che oggi, come in una qualunque azienda, restano ben chiusi nelle cassaforti della famiglia proprietaria, sottratti alla crisi economica. Forse sottoscriverò il mio 25mo abbonamento quest’anno, forse no. Ma se la passione folle dovesse vincere questo amletico dubbio sarà certamente per sperare in una Reggina che, come l’araba fenice, risorga dalle proprie ceneri. Ma ciò sarà possibile solo con nuovi giocatori, nuovi stimoli, ma soprattutto nuovi soci e nuovi presidenti.  Sogniamo un presidente che non si dimentichi di dire grazie ad una tifoseria che, senza fiatare, nella stagione dei suoi 100 anni, ha dovuto sopportare una annata vergognosa ringraziandoli anche con un abbonamento a costo “zero”. Neanche tremila abbonamenti gratis con la scritta “scusa, ripartiamo assieme” ed avrebbe riabilitato la propria immagine e acceso nuovamente la passione nei cuori amaranto. Ma il tifoso è romantico e sogna sempre in grande, troppo.

Fabrizio Condemi

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