Minasi (NCD) su dichiarazione di Alfano in merito al voto di Novembre

Tilde MinasiLa dichiarazione del ministro Angelino Alfano sul ritorno della Calabria alle urne al massimo entro metà novembre non ci stupisce affatto. Non vedo alcun elemento di novità, infatti, in merito alle affermazioni rilasciate: piuttosto sarebbe opportuno porsi alcune domande. Mi chiedo, infatti, cosa mai avrebbe dovuto esternare il ministro degli Interni se non ciò che è palese? Ripercorrere gli step di questa consiliatura regionale dalle dimissioni del presidente Scopelliti ad oggi sarebbe solo un esercizio ripetitivo, però sarebbe importante, appannaggio della pubblica opinione, evidenziare come i tempi siano perfettamente rispettati e come la presidente f.f. Antonella Stasi (impegnata su tantissimi e problematici fronti) abbia il calendario dalla sua parte riguardo la decisione sulla data prevista per il voto. Questo è solo un breve, ma significativo passaggio per sottolineare come nessuno, e ripeto nessuno, abbia guardato con malizia alla scadenza naturale del mandato, e per ribadire quanto, pur a fronte della grande mole di lavoro, alla presidente Stasi non sfugga assolutamente la necessità di garantire ai calabresi un governo regionale legittimato dalla decisione popolare.   Purtroppo, però, come è solita abitudine degli avversari politici (PD in  testa), si affidano alla stampa ed ai nostri corregionali commenti utili solo a gettare fumo negli occhi o, peggio, a far balzare agli onori della cronaca nazionale la classe dirigente calabrese quale ‘contenitore’ di tutti i mali ed esempio negativo. A vantaggio di chi o di cosa? Sicuramente per un tornaconto personale e propagandistico, ma non certo per il bene della regione. Disegnare il consiglio regionale quale spazio di interesse più orientato alla poltrona che al bene comune è artificioso: basti pensare ai tempi necessari per la riforma dello statuto e l’approvazione della legge elettorale, nonché alla prossima riunione sul documento di Programmazione Comunitaria 2014-2020, che costituivano e costituiscono passi propedeutici proprio per un ritorno alle urne da definire dopo il compimento di tali ed obbligatori iter.  E’ privo di ogni consistenza, inoltre, il voler insinuare (tra l’altro in maniera palesemente strumentale) che la legge elettorale così come concepita sia stato solo un disegno ad hoc per prolungare la presenza a Palazzo Campanella. Semmai questo concetto errato è stato veicolato ad arte: non vi è nessun alibi per non tornare al voto alla prima data utile. Davvero si pensa che con l’impugnativa del Governo sulla legge non si vada a votare a novembre? Non siamo in presenza di una vacatio normativa, perciò l’elezione è comunque possibile.   Credo che sarebbe più importante sollecitare affinché il Governo, ed il ministro Alfano stesso, si occupino di determinate emergenze che interessano tutti gli enti locali ed in particolare la Calabria. Ad esempio dovrebbe essere interesse di tutti capire come sta agendo il ministro degli Affari Regionali in merito al documento con la richiesta di deroga al rispetto del Patto di Stabilità, al fine di contrastare certe criticità. Che gli esponenti del regionali del partito di cui fa parte la Lanzetta, quindi, si preoccupino di sollevare argomentazioni molto più serie e incisive nella vita dei calabresi invece di un inutile polverone mediatico.

Tilde Minasi – Consigliere Regionale

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