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Questione viadotto Gallico: necessitano interventi tempestivi

Schermata del 2014-07-09 15:16:03Il viadotto di Gallico e le sue condizioni di grande precarietà ci continuano a preoccupare. Le opere fortemente deteriorate soprattutto, richiedono tempi di intervento rapidi e meritano, per l’alto rischio, un’attenzione istituzionale adeguata e in primis dell’Anas. Ad oggi la Cgil non è venuta a conoscenza, nonostante la gravità e l’urgenza che richiede la situazione, di quanto serve per realizzare ex-novo l’opera che a nostro avviso richiede tempestività e la solerte messa in sicurezza atta a consentire la viabilità alternativa e l’esecuzione dei lavori. Un terzo viadotto in Sicilia va giù in cinque anni ed è raccapricciante verificare che i controlli sulla qualità dei materiali non sono avvenuti secondo norme e relativa onestà così come appare sulla stampa nazionale e locale. È del tutto evidente che i controlli richiedono un’inversione di tendenza rispetto a come si è operato sin qui e l’inversione mette di fatto al centro l’onestà di chi è preposto e che nei fatti rimane impunito. Serve certamente maggiore professionalità per mettere al centro la sicurezza delle nostre strade e autostrade. Non vorremmo più assistere a nuovi crolli anche se la preoccupazione rimane. Va comunque verificato se sono episodi occasionali o se invece dobbiamo registrare un modus-vivendi che spesso porta a indebiti arricchimenti. Reggio Calabria può diventare città metropolitana se sa scegliere e mettere in campo i suoi figli migliori, e ce ne sono. Il viadotto di Gallico merita l’attenzione dell’Anas che sicuramente provvederà, auspicando tempi non biblici, a mettere mano in tutte le situazioni che presentano gravi pericoli. Infatti in quei casi che evidenziano probabili rischi e che poi ricadono sui cittadini ignari non serve fare graduatorie di primogenitura. Va da se che serve rafforzare l’unità per procedere unitariamente. Nel merito, noi della Cgil più volte ci siamo confrontati in tavoli istituzionali con la dirigenza Anas, la quale in quelle sedi ha minimizzato quanto da noi evidenziato confermando le nostre preoccupazioni. Tali motivi ci hanno spinto a depositare un esposto “denuncia” presso la Procura della Repubblica al fine di un chiarimento nel merito. Non è certo compito nostro occuparci di eventuali reati; come Filt Cgil non solo abbiamo denunciato nel corso di questi ultimi anni il degrado di alcuni tratti autostradali ma abbiamo evidenziato l’esigenza di una nuova e pertinente responsabilità aziendale. Il tempo che trascorre peggiora di sicuro la situazione e non vogliamo pensare ad eventuali calamità naturali che isolerebbero inesorabilmente la città di Reggio Calabria. Si dovrà avviare rapidamente una verifica dell’infrastruttura (opera strategica) e come più volte abbiamo sostenuto ci sono stati errori quando non si è ritenuto necessario completare l’ammodernamento così come previsto e financo appaltato fino a Reggio Calabria. Nel 2013 l’Anas ha aperto cantieri per oltre 1 mld di euro ed effettuato interventi di completamento per oltre 2,8 mld. Il presidente Ciucci presenta un bilancio attivo aziendale e dichiara che davvero questa volta il 2014 sarà anno di completamento ma attenzione all’interno di questo completamento non ci sarà il tratto stralciato tra Campo Calabro e Reggio Calabria. A tal proposito noi della Cgil chiediamo ancora una volta di non scivolare in fondo alle classifiche europee per costi e tempi di realizzazione delle opere a volte, come riportato dalla stampa, di accertata scarsa qualità. I fondi ci sono, come è stato sempre detto, nel caso contrario si potrebbe avviare un’ipotesi di fondi che erano destinati al ponte sullo stretto, ora in liquidazione. A chiusura riprendiamo il convincimento del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Lupi, il quale sostiene che: “la prevenzione è il nostro principale dovere”. Ministro siamo davvero in sintonia.

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