Sono state identificate le 25 persone che portavano la Vara con la statua della Madonna delle Grazie durante la processione di Oppido Mamertina, con il relativo inchino verso l’abitazione del boss condannato all’ergastolo ed ai domiciliari per motivi di salute. Secondo quanto diffuso non appartengono a organizzazioni o congregazioni religiose, ma sarebbero persone scelte tra un gruppo di volontari.
Tra i 25 individui c’è chi ha materialmente dato l’ordine di fare l’inchino, anche se i nomi dell’intero gruppo sono presenti nel fascicolo aperto dalla Dda di Reggio Calabria, ma al momento, nei loro confronti non sarebbero ancora emersi rilievi di natura penale. Fondamentale per l’identificazione è stato però il video fatto registrare durante la processione dal comandante della stazione dei carabinieri di Oppido Mamertina, il maresciallo Andrea Marino, il quale si era allontanato dalla processione sia per dissenso rispetto a quanto stava accadendo e sia per compiere tutti gli atti di polizia giudiziaria. Con ogni probabilità saranno valutati eventuali collegamenti tra le persone identificate e famiglie locali. Altro aspetto sarà quello relativo all’ordine pubblico in occasione di altre processioni o cerimonie religiose.
Le autorità di pubblica sicurezza, dopo la processione con l’inchino, valuteranno minuziosamente e nel dettaglio tutte le future iniziative che saranno organizzate e chissà se si arriverà anche all’ipotesi già ventilata da Nicola Gratteri, procuratore aggiunto di Reggio Calabria, il quale afferma che sarebbe necessario sospendere le processioni se c’è il minimo sospetto di infiltrazioni. Magari un periodo di sospensione di questo rito processionale, riuscirà nei fedeli a dare più senso al significato intrinseco del rituale religioso.