Non solo controllo della velocità: è stato creato un radar capace di calcolare persino l’alcolemia! Sembra incredibile eppure è vero
Dopo il radar per il controllo della velocità, è in arrivo quello per il controllo dell’alcolemia. A svilupparlo sono stati tre ricercatori della Military University of Technology di Varsavia, in Polonia. Jaroslaw Mlynczak, Jan Kubicki e Krzysztof Kopczynski hanno presentato nell’edizione di maggio del Journal of Applied Remote Sensing il loro sistema di rilevamento dell’alcolemia in movimento. In pratica, anziché fermare le auto e sottoporre i rispettivi conducenti al test dell’etilometro, in futuro la Polizia potrebbe accontentarsi di posizionarsi al lato della strada e fotografare le auto, come fa già oggi per la velocità.
O, ancora più facile, di piazzare questi rivoluzionari radar su postazioni fisse. Il radar contro l’alcolemia funziona con un laser, che attraversa l’abitacolo della vettura e calcola la densità delle molecole d’alcool emesse dai polmoni del conducente. Questo controllo è possibile anche se l’auto è in movimento, secondo i tre ricercatori, grazie alla spettroscopia, una tecnica che ha permesso ad esempio nel XIX secolo di studiare la composizione del sole.
Le prime sperimentazioni del radar anti-ubriachi hanno mostrato risultati incoraggianti. L’apparecchio è abbastanza sensibile da riconoscere una concentrazione di alcool anche solo dello 0,1 per mille. Certo, resta la possibilità di errore, come nel caso in cui una bottiglia di alcool sia stata rovesciata nell’auto.
Oppure se ad aver bevuto è un passeggero e non il conducente. Ma i tre ricercatori, che stanno continuando a perfezionare il progetto, sono convinti di poter superare anche questi difetti di gioventù del nuovo rivoluzionario apparecchio.
Se la scienza è arrivata anche ad immaginare questo e a metterlo in pratica sarà da vedere, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”. Resta il fatto che il problema della guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, rimane un problema più di natura preventiva e di educazione stradale che di controlli a posteriori.
Sportello dei Diritti – Giovanni D’Agata