Reggio Calabria, 6 luglio 2014 – “Ho appreso con stupore ed indignazione della vicenda relativa alla processione della Madonna delle Grazie ad Oppido Mamertina – scrive in una nota l’On. Rosanna Scopelliti, deputata del Nuovo Centrodestra e componente della Commissione Parlamentare Antimafia – dove si legge sulla stampa che una decina di portatori avrebbero imposto una sosta alla statua davanti alla casa del vecchio boss Mazzagatti, ed alla ripartenza abbiano accennato con la statua addirittura un inchino, causando la reazione immediata del Comandante la locale Stazione dei Carabinieri, Maresciallo Marino, che si legge avrebbe abbandonato la processione ordinando di fare altrettanto ai due carabinieri che scortavano, come da tradizione, la statua della Vergine”. Secondo la parlamentare “Vicende del genere, ancorchè non siano una novità nel passato di diverse regioni italiane, ritenevo si potessero verificare solo nei film e non nella Calabria di oggi, la Calabria che ha reagito alla violenza mafiosa con i movimenti dei giovani antimafia, con le cooperative sui beni confiscati alla ‘ndrangheta – delle quali diverse realtà operano proprio ad Oppido Mamertina, anche su impulso di sacerdoti di questa cittadina – con esempi luminosi di vescovi e parroci coraggiosi nella carità e nell’accoglienza, e nella lotta a tutte le forme di povertà, da quella materiale a quella spirituale. Ma evidentemente ancora c’è da lavorare in questa direzione”. “E’ assolutamente opportuno chiarire fino in fondo tutti gli aspetti di questa sconcertante vicenda, sia dal punto di vista giudiziario che dal punto di vista ecclesiastico – ha proseguito l’On. Scopelliti- e sono sicura che sia la DDA di Reggio Calabria, su rapporto dei Carabinieri di Oppido Mamertina, sia il Vescovo di Oppido-Palmi Mons. Francesco Milito, si attiveranno per comprendere rapidamente e fino in fondo cosa sia successo e chi siano i responsabili di questa indegna vicenda, che così come è stata posta rischia di essere strumentalizzata per gettare fango in maniera indiscriminata sulla Calabria e sulla Chiesa calabrese”. “Lascio quindi a chi di dovere la responsabilità di accertare quanto avvenuto, manifestando la mia viva indignazione per questi episodi che devono essere definitivamente estirpati dalla nostra Calabria – ha incalzato la parlamentare antimafia – che non è la Calabria che stiamo cercando di costruire insieme. Chi ha sporcato una funzione religiosa, una città e la sua Chiesa locale, che non meritavano questo fango, deve risponderne nelle sedi competenti. Perchè questa non è la nostra Calabria. La nostra è la Calabria del Maresciallo Marino e dei suoi Carabinieri, presidio di legalità. La nostra è la Calabria del vescovo di Oppido-Palmi Mons. Milito, che prima ancora che Papa Francesco pronunciasse la sua coraggiosa scomunica ai mafiosi, ha affidato la nostra terra alla Vergine Maria, incastonando ai piedi della statua della Madonna venerata nel Santuario di Oppido Mamertina non solo il bello, rappresentato da una rosa, ma anche il male che vi imperversa, rappresentato da un proiettile d’arma da fuoco. E per ogni follia degli uomini della ‘ndrangheta – ha concluso Rosanna Scopelliti – la mia Calabria è quella dei milioni di calabresi onesti, che ripudiano la mafia e stanno lottando per una regione diversa e possibile”.
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