Una Viola che guarda al futuro ma che non dimentica il suo passato glorioso. Un passato così importante che un regista italiano ha deciso di fare un film sulla storia della compagine neroarancio. Ed, infatti, in questi giorni, il presidente Giusva Branca ha presentato questo progetto assieme al regista della pellicola Enrico Ventrice. L’evento, che registra la coproduzione di Rai Cinema, è di portata storica poiché è il primo film italiano che racconta le vicende, agonistiche e non, di una squadra di pallacanestro. E di materiale scenografico la Viola ne ha tanto, sin dagli albori della sua esistenza. Stiamo parlando di una realtà sportiva nata quasi per gioco grazie alla passione del giudice Viola ed alla sua capacità di coinvolgere i giovani di una città piena di difficoltà; così, dai campetti del Piria, si passa all’immenso PalaCalafiore dove si giocano gare con i palio scudetti e coppe internazionale ma, ovviamente, il tutto è stato fatto per gradi con le prime folle che si accalcavano al vecchio Scatolone e poi al Botteghelle, la struttura che ha festeggiato la prima volta in serie A a metà degli anni’80. E ci sono tantissimi personaggi che hanno una vita da romanzare come lo stesso fondatore della società o qualche protagonista sul campo: il primo che ci viene in mente è Tonino Zorzi, l’uomo del nord che è diventato un beniamino qui nel profondo sud ed è ritornato in più di un’occasione fallendo soltanto in una circostanza. Ci sono anche le pagini tristi come quella che vede la sciagurata morte del giovane pivot Massimo Mazzatto oppure il fallimento del 2007 ma ci sono momenti che vanno raccontati e farlo attraverso un film è una grande idea. Il presidente Branca ha portato avanti questo progetto dopo il percorso fatto con il suo libro Che anni quegli anni” che ha riscontrato grande successo fra gli appassionati. Nelle prossime settimane comincerà la lavorazione di questa pellicola che avrà tanti spunti anche di vita sociale per una Reggio Calabria che si stava riprendendo dopo tanti scossoni politici e non solo. Lo sport, spesso, racconta tante cose che non riguardano soltanto risultati o partite ma sono il frutto di un contorno. E non è una caso che la Viola abbia avuto il massimo splendore negli anni 90 quando Reggio era una città emergente prima delle grosse difficoltà di questi ultimi anni. Ma la Viola, come la sua città d’appartenenza, stanno provando a risalire così: studiando il presente ma senza dimenticarsi dell’illustre e glorioso passato.
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