Il 27 Giugno del 1914, a Salsomaggiore Terme, nella “rossa” Emilia, nasceva uno dei più grandi politici della Repubblica Italiana, Giorgio Almirante, segretario del Movimento Sociale Italiano. Laureato in Lettere, giornalista, abile oratore, nel 1940 si arruola volontario combattendo in Africa dove gli fu attribuita una medaglia al Valor Militare. Nel 1943 aderisce alla RSI diventando Capo di Gabinetto del Ministro Mezzasomma, un uomo che Almirante considerava pulito ed estremamente cattolico, un uomo che ha saputo morire . Dopo la guerra ritorna a fare politica. Spinto da un irrefrenabile volontarismo e dotato di grande coraggio, in compagnia di Romualdi , Michelini, De Marsanich, Tonelli, Pace , Tripodi e Rauti, supportati dai dirigenti di alcune riviste, da organizzazioni sindacali vicini ha quell’area e reduci combattenti della RSI, fonda il Movimento Sociale Italiano. Il 26 Dicembre del 1946, a Roma, nello studio di Michelini, in via Regina Elena, nasceva il Movimento Sociale Italiano, un movimento politico nuovo, creato con “l’ambizione” di voler rappresentare tutti gli italiani che credevano ancora nella rinascita della Patria e negli eterni Valori Spirituali della vita, “ è una organizzazione politica, ispirata a una concezione etica della vita, che ha lo scopo di difendere la dignità e gli interessi del popolo italiano e di attuare l’idea sociale nella ininterrotta continuità storica e nell’unità inscindibile della Nazione Italiana” (Art. 1 primo statuto M.S.I. – 1948). Radicatosi immediatamente su tutto il territorio nazionale, venne adottata come simbolo, la fiamma Tricolore, l’idea fu proprio di Almirante. Nel 1947 Almirante, per la prima volta, viene eletto segretario nazionale. Dotato di un raro e straordinario magnetismo, non solo riesce nell’arduo obiettivo di “riempire le piazze”, ma soprattutto quasi come un “missionario” dell’Idea è instancabile nel suo attivismo, presente, per parlare e ascoltare gli Italiani, non solo in tutte le città, ma anche nel più piccolo borgo di provincia, viaggiando non su comodi jet o lussuose automobili, ma su un furgoncino il cui cassone veniva adibito a palco. Alle prima tornata elettorale, dopo il voto referendario del 1948, furono eletti sei parlamentari, un risultato sorprendente, raggiunto soprattutto grazie al voto al Sud dove il MSI riusciva a ben interpretare i bisogni dei cittadini. L’attività politica Parlamentare del On. Almirante fu sempre condotta senza mai scendere a nessun compromesso di sorta.
La sua, fu una presenza politica particolarmente longeva. Iniziata a seconda guerra mondiale terminata, terminò, con la sua scomparsa, avvenuta il 22 maggio 1988, senza mai abbandonare la rotta, culturale, filosofica, politica ed economica che il M.S.I. aveva tracciato. Almirante, fu anche il Segretario degli anni duri e tristi, dei fatti di Genova, dalla collocazione fuori dell’arco costituzionale con l isolamento politico del tempo, ma soprattutto gli anni della violenza, gli anni in cui “uccidere un fascista non è reato” e a pagare con il tributo più grande, il tributo del Sangue, furono padri di famiglia come Ugo Venturini e Giuseppe Santostefano, giovani militanti come Ramelli, Zicchieri e finanche bambini come Stefano Mattei.
Tutto questo non fermò la sua attività politica anzi rafforzò il suo impegno nel tentativo di promuovere un percorso che potesse portare ad una pacificazione nazionale. Animato da una forte carica anti-sistema, molte delle sue posizioni e proposte politiche sono ancora oggi di estrema attualità: riforma della Costituzione, riduzione dei Parlamentari, lotta alla casta e sprechi, elezione diretta del Capo dello Stato, lotta alla droga, difesa della famiglia tradizionale, lotta alla partitocrazia, alla corruzione, alla criminalità, cultura del lavoro, partecipazione dei lavoratori agli utili dell’impresa, istituzione della pena di morte per i reati gravissimi. Dotato di inconsueta lungimiranza, riuscì ad anticipare i tempi, come nel caso della creazione della Destra Europea, la cosiddetta Eurodestra che sfociò nell’ alleanza del 1984 con il Front National di Le Pen. Almirante, fu uomo coerente e sincero, come i suoi occhi testimoniavano limpidamente. Non aveva paura di dichiararsi fascista e cioè credente di quella che è stata e continua ad essere la più audace, la più originale e la più mediterranea ed europea delle idee. In questi giorni in cui assistiamo al definitivo tramonto della civiltà occidentale, in questi giorni segnati da una profonda crisi politica, culturale, etica e morale, in questi giorni caratterizzati dalle rovine di una “destra” divisa in mille rivoli, dilaniata, affondata, infettata dal potere, ci manca la Sua presenza, il Suo impegno, la Sua determinazione, la Sua moralità, la Sua umanità, la Sua rettitudine.
Carmelo Mercurio – CSTP