RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO,
Gentile Direttore,
Li chiedo cortesemente di pubblicare il testo che segue di questo mio sfogo. E’ diventato davvero insopportabile vivere in una città abbandonata, prima dalla politica, ma oggi anche dallo Stato… e di indignazione dei cittadini, purtroppo, ne vediamo ben poca. Perchè sopportiamo passivamente anche il sopruso di uno Stato che, invece, avrebbe dovuto responsabilmente aiutarci??
I Commissari Prefettizi, rappresentanti delle Istituzioni, chiamati a far ritornare il rispetto delle regole e della buona gestione della cosa pubblica, dopo anni di mal governo ad opera di una classe politica corrotta e incapace, stanno dimostrando anche loro, di non essere all’altezza di gestire la complessità dei problemi che attanagliano oramai da oltre un decennio la città. Troppo semplice lasciare, dopo quasi due anni di commissariamento, incuria e sporcizia ovunque per la città, abbandonata sino al rischio concreto per i cittadini di andare incontro a pericolose e gravi malattie. Lasciare che l’acqua dai rubinetti fuoriesce, quando va bene, solo per alcune ore della giornata, come e peggio di prima. I Signori Commissari, oggi loro responsabili, a fronte di questi gravi disagi che evidentemente non riescono in alcun modo a risolvere per cercare di far vivere civilmente i cittadini reggini, trovano però sensato e opportuno aumentare all’inverosimile i tributi sui rifiuti e sul canone acqua per dei servizi inefficienti che praticamente non ci sono. Commissari rappresentanti dello Stato che non riescono a risolvere nemmeno una delle vertenze di lavoro, aperte da anni, che interessano il futuro di migliaia di lavoratori. Questo è il peggiore degli esempi di come si dovrebbe amministrare, risanare e gestire una città. E quando è lo Stato protagonista e responsabile, di alibi non ce ne sono per nessuno. C’è da prendere atto che lo Stato non ha dato niente di più di quello che dei politici incapaci non hanno saputo dare in questi anni. C’è da prendere atto, purtroppo, che anche lo Stato a Reggio Calabria ha fallito.
Alberto Russo
Un cittadino qualunque