All’odierna udienza, tenutasi dinanzi al Tribunale Fallimentare di Reggio Calabria, la Procura ha richiesto che la decisione sull’istanza di fallimento venga differita all’esito della definizione del procedimento di concordato avviato dall’ATAM. Tale richiesta, se accolta dal Tribunale chiamato a pronunciarsi contestualmente sulla domanda di concordato, offre all’Azienda la possibilità di realizzare il piano di risanamento già deliberato e in parte avviato. L’obiettivo del salvataggio, che fino a pochi mesi orsono si presentava come un tentativo disperato, oggi è una possibilità concreta. Gli sforzi sin qui compiuti, pur tra mille difficoltà, sortiscono le prime speranze, offrendo alla città l’idea che anche in un momento così delicato è possibile creare i presupposti per il cambiamento e il rilancio. Nel breve tempo che la legge concede (massimo 120 giorni) occorrerà che la volontà di tutti gli Enti coinvolti, ed in particolare della Regione Calabria, convergano verso lo sforzo di risanamento, al quale i dipendenti hanno già concretamente dato il loro contributo. Il breve tempo concessoci è una variabile strategica che occorrerà sfruttare al meglio, senza rinvii, né tentennamenti. Il rilancio dell’Azienda, che al momento richiede prima di ogni cosa il pagamento dei crediti vantati verso la Regione Calabria, sarà accompagnato da una profonda ristrutturazione, che delineerà nuovi scenari aziendali per renderla competitiva e moderna, all’interno della Città Metropolitana, ambito territoriale dentro il quale la stessa è chiamata a collocarsi. Il risanamento non potrà essere solo economico – finanziario, ma passerà da una profonda rivisitazione del modello organizzativo e dal rapporto con la città, rompendo schemi e tradizioni che non sono in grado di assisterla nel nuovo scenario. Ci auguriamo di poter realizzare le migliori condizioni affinchè i cittadini di Reggio Calabria possano anche partecipare al capitale sociale ed essere strumento di vigilanza e decisione sulle scelte strategiche dell’Azienda, configurando un modello di riappropriazione dei beni della città. L’intervento della Procura della Repubblica ha accelerato il processo di consapevolezza della crisi aziendale, ha provocato un elevato senso di responsabilità e ha determinato un fortissimo avanzamento del processo di risanamento; la vigilanza che di fatto la stessa eserciterà sul buon esito della procedura di concordato è condizione di garanzia per le azioni che dovranno essere realizzate in tempi brevi e certi.