L’aria calcistica dei mondiali 2014 non poteva esimersi dal richiamare alla mente Kill The Referee (Uccidi l’arbitro), 2009, diretto da Yves Hinant, Delphine Lehericey e Eric Cardot. Kill The Referee è un film documentario, ideato da Yvan Cornu, e articolato sull’esperienza in campo di cinque arbitri calcistici durante il Campionato Europeo 2008. Roberto Rossetti, Howard Webb, Massimo Busacca, Manuel Mejuto Gonzalez e Peter Fröjdfeldt, sono i protagonisti di questa particolare pellicola che presta allo spettatore una “seconda visione” della tradizionale partita di pallone.
In Kill The Referee, che vede la UEFA fra le produzioni impiegate, non si assiste alla descrizione da parte dei cronisti, ma vengono “intercettate” le comunicazioni tra arbitro e guardalinee. Cade così l’interpretazione della telecronaca che lascia il posto a un reale e fedele dialogo aperto. Kill The Referee, quindi, non si limita a portare lo spettatore dietro le scene di un incontro calcistico, ma vuole svelare ogni aspetto, solitamente nascosto, dello spirito arbitrale e di ciò che avviene davvero in campo. Gli errori di comunicazione fra direttore di gara ed i suoi secondi, ma anche le sviste, le liti e le particolari interazioni linguistiche.
La pellicola, dal nome originale Les Arbitres, si colloca in un contesto cinematografico particolare, ovvero, quel luogo in cui il genere documentario si appresta a diventare cult. Un’opera culturale che affascina lo spettatore, indifferentemente dalla passione calcistica che egli possa avere. Una parentesi cinematografica, all’incrocio dei pali.
Ilenia Borgia